di Valeria Rocca
Comunicare e condividere idee per scoprire come le tecnologie di oggi possono essere la soluzione ai problemi ambientali odierni. E’ questa, in sintesi, la sfida lanciata dal progetto “Open Planet Ideas” pensato dalla Sony, in collaborazione con il WWF.
Partendo dal presupposto che la problematica ambientale è un tema globale sotto gli occhi di tutti, perché non provare ad affrontarlo insieme? Sony e il WWF sorprendono con un’idea nuova: il crowdsourcing, vale a dire la condivisione di idee e proposte innovative su una piattaforma web tra singoli utenti appassionati o gruppi con la collaborazione degli esperti.
Sony si presenta come “open enterprise” fondando il progetto sull’idea che ognuno di noi può offrire un contributo in un grande laboratorio virtuale. A contare qui sono i pensieri, le idee, la creatività e la comunicazione. Lo scopo è quello di creare una rete flessibile per cambiamenti positivi.
Iscrivendosi al sito di Open Planet Ideas entro il 10 ottobre, si potrà inviare la propria idea ed entrare a far parte della Comunità. I 30 concetti migliori saranno scelti da una giuria di esperti (i criteri di scelta saranno l’impatto ambientale e la possibilità di realizzazione) ed analizzati e confrontati nella comunità nel mese di novembre.
Il progetto migliore sarà annunciato l'11 gennaio 2011. Il creatore dell'idea vincente sarà invitato a collaborare con gli ingegneri Sony e gli esperti WWF allo sviluppo ulteriore del suo concetto insieme agli altri membri della comunità che hanno contribuito al miglioramento dell’idea.
Agli scettici il team Sony risponde: «Non stiamo cercando nuove idee per creare prodotti eco-compatibili. Al contrario: stiamo cercando nuove applicazioni radicali, insolite e incrementali per i prodotti e le tecnologie esistenti, per fronteggiare i problemi ambientali».
Entusiasta, anche, la dichiarazione di Jean-Paul Jeanrenaud, responsabile delle relazioni esterne di WWF International, che ha dichiarato: «WWF è sempre alla ricerca di nuovi modi per affrontare le minacce che mettono in pericolo il pianeta. Siamo quindi entusiasti della collaborazione con idee interessanti per gestire alcune delle più importanti problematiche ambientali».
Insomma un progetto, sulla carta, responsabile per fare del bene al nostro pianeta.
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