tag:blogger.com,1999:blog-69595945355638217822024-03-13T19:18:49.088+01:00Porta la SportaPorta la Sportahttp://www.blogger.com/profile/03063894482796686513noreply@blogger.comBlogger144125tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-43830569327204837902012-03-21T21:34:00.002+01:002012-03-21T21:44:22.944+01:00Il blog sospende le pubblicazioni<span style="font-weight: normal; ">Il nostro blog sospende le pubblicazioni ma l'attività continua sul sito di</span><b> <a href="http://www.portalasporta.it/index.htm" target="_blank"><span >Porta la Sporta</span></a></b> e sul profilo<span ><span><b> <a href="http://www.facebook.com/pages/Porta-la-Sporta/122558927770549" target="_blank">facebook</a></b></span><img src="http://www.blogger.com/img/blank.gif" alt="Grassetto" border="0" class="gl_bold" />.</span><div><span ><b><br /></b></span></div><div style="text-align: center;"><span ><b>FIRMA LA NOSTRA PETIZIONE PER METTILA IN RETE!!!!</b></span></div>Porta la Sportahttp://www.blogger.com/profile/03063894482796686513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-67856432950735437452012-01-23T09:57:00.005+01:002012-01-23T10:28:53.783+01:00Ministro-bidone è l’ideale per il compost<a href="http://1.bp.blogspot.com/-SBeF1KPk1OU/Tx0k4K3JRqI/AAAAAAAAAFw/kdhDW982NSQ/s1600/bidone%2Bcompost.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 200px; height: 270px;" src="http://1.bp.blogspot.com/-SBeF1KPk1OU/Tx0k4K3JRqI/AAAAAAAAAFw/kdhDW982NSQ/s320/bidone%2Bcompost.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5700753250727839394" /></a><div><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 18px;"><div>di Annalisa Tancredi</div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Lo humor inglese è davvero spietato. A quanto pare i Britannici non hanno la minima paura di risultare offensivi o oltraggiosi e continuano a punzecchiare i politici italiani con la loro tipica ironia tagliente e freddante. Sarà bene dotarsi di una buona dose di sarcasmo e abbandonare qualsiasi atteggiamento di permalosità o nazionalismo per comprendere l’idea made in England di denominare un’intera linea di bidoni della spazzatura con i nomi dell’esecutivo Berlusconi. Dopo il<span class="Apple-style-span" > </span><b><span class="Apple-style-span" ><a href="http://www.youtube.com/watch?v=8L3DPvzudM4" target="_blank"><span class="Apple-style-span" >quiz francese</span></a> </span></b>con le domande sull’ipotetico partito “<b>Forza Gnocca</b>” e la promozione dei prodotti tipici italiani come la pizzeria “<b>Bunga bunga</b>” a Londra, l’azienda <a href="http://www.primrose-italia.eu/articoli-lagricoltura-giardinaggio-bidoni-compost-c-1510_3359.html" target="_blank"><b><span class="Apple-style-span" >Primrose </span></b></a>battezza i bidoni per il compost da giardino con i nomi degli (ex)ministri italiani. Come la raccolgono loro non la raccoglie nessuno, i ministri-bidoni ci sono tutti e in varianti divertenti e funzionali: c’è il più piccolo Renato, in versione mini-recipiente controlla odori per il compost, o ancora il leghista Umberto in veste di “cono verde” mangia rifiuti che trasforma gli scarti alimentari in acqua e anidride carbonica. Angelino, Ignazio e Giulio sono rispettivamente un informale secchio per il compost in acciaio inox, un inceneritore zincato da giardino e un comodo separé in nocciolo per nascondere le pattumiere. Per il comparto femminile delle ministre, l’azienda è ricorsa ad un design dalle linee più ingentilite come per Mara, l’elegantissima pattumiera dalle colonne in marmo bianco e per Giorgia, compatta e zincata dal design moderno e giovanile. Infine non poteva mancare il ministro per l’ambiente Stefania in versione super natural con una simpatica compostiera da giardino ad alveare gradevole anche solo come ornamento che potete ammirare nell'immagine sopra.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L’effetto virale è stato inarrestabile di fronte a tale ironia e l’azienda ha potuto beneficiare della pubblicità gratuita degli utenti che solo su Facebook hanno condiviso la notizia oltre 8 mila volte; ma la questione è molto più seria dato che tali personaggi sono stati nominati per governare il nostro paese alle ultime elezioni del 2008. Le reazioni sono state molteplici, c’è chi l’ha presa sul personale e si è offeso per l’umiliazione che la politica italiana ha subito da parte degli inglesi, o chi ha reagito con scocciatura e insofferenza all’ennesimo luogo comune sul comportamento degli italiani. In realtà l’azione era mossa chiaramente contro dei personaggi ben identificati e nulla aveva a che vedere con le qualità che da sempre contraddistinguono i nostri illustri connazionali in tutto il mondo.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Quella classe politica ora non è altro che un ricordo del passato e, con tale iniziativa, gli Inglesi ci hanno fornito uno spunto creativo per sfruttare la popolarità di certi personaggi: testimonial di una campagna per la raccolta differenziata e promozione di metodologie di compostaggio. Quale modo migliore di smaltire l’emergenza “rifiuti organici” del nostro paese se non in un popolarissimo bidone col nome di _ _ _ _ _ _ (a voi la scelta).</div></span></span></div>Envi.Infohttp://www.blogger.com/profile/05791329924887710528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-51371245532128219802011-12-19T23:51:00.003+01:002011-12-20T00:05:36.498+01:00A Berlino la spazzatura è divertente<a href="http://4.bp.blogspot.com/-NKwdC1HxYO8/Tu_DAfvZJMI/AAAAAAAAAFY/NiTmPGB4BFw/s1600/bsr%2Bwow%2Bwow.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 240px; height: 320px;" src="http://4.bp.blogspot.com/-NKwdC1HxYO8/Tu_DAfvZJMI/AAAAAAAAAFY/NiTmPGB4BFw/s320/bsr%2Bwow%2Bwow.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5687979267679921346" /></a>Di Irene Gozzellino<br /><div><br /></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Scrive sul proprio sito di sentirsi particolarmente responsabile delle proprie potenzialità persuasive. Ironizza sulla vita quotidiana del cittadino medio, fatta di passeggiate con il cane, mozziconi di sigaretta e rifiuti. E’ divertente e veste sempre di squillante arancione.</div><div style="text-align: justify;">Vi presentiamo il servizio di nettezza urbana della città di Berlino, gestito dall’azienda municipale più grande in Europa nel campo dello smaltimento dei rifiuti.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L’azienda si chiama <a href="http://www.bsr.de/" de=""><span class="Apple-style-span" ><b>BSR</b></span></a> acronimo che sta per Berliner Stadtreinigung, semplicemente “Pulizia della città di Berlino”, ed è stata fondata nel 1951. Oltre che per una efficienza garantita dagli oltre 6000 dipendenti e dai 2000 veicoli a disposizione per la raccolta dei rifiuti, la BSR spicca per capacità comunicative.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ogni anno le strade della capitale tedesca sono invase da una nuova,<span class="Apple-style-span" > <a href="http://www.bsr.de/11847.html" target="_blank">divertente campagna pubblicitaria </a></span>sulla nettezza urbana, che cambia a seconda della stagione. I colori freddi della neve e del ghiaccio contraddistinguono i visual invernali, tonalità più calde evocano invece il sole d’estate. Cambiano le nuance ma non l’obiettivo: trasformare in positivo il bagaglio culturale ed emotivo che ognuno di noi possiede riguardo ai rifiuti e a chi… ce li leva di torno.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Come si può vedere lo spazzino viene rappresentato come un personaggio famigliare: si prende cura della città (la casa di tutti) portando via i sacchi dei rifiuti, esattamente come facciamo noi a casa nostra (lo slogan è “Come a casa…solo che la quantità è maggiore”).</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In un'altra immagine vediamo Caterina la Grande, una bambina enorme, che sovrasta come un gigante la città: le sue dimensioni rimandano all’importanza del contributo alla pulizia della città che anche i bambini, imparando, possono dare ora e nel futuro.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Geniali sono poi le immagini pubblicitarie che incitano a buttare i resti organici negli appositi cassonetti dell’umido: accompagnati dalla scritta “La frutta vecchia va nella compostiera”, giocando con l’aggettivo “vecchio” che si riferisce anche all’antichità del quadro, persino opere pilastro dell’arte pittorica si vedono private della frutta e della verdura in esse rappresentate.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In ultimo meritano menzione speciale i cestini per i rifiuti dislocati lungo le strade; dotati di una struttura particolarmente intelligente con foro esclusivamente per lo spegnimento delle sigarette, sono sempre corredati da curiose scritte come “Raccoglitore di CO2” oppure “WOW! WOW! E’ fantastico come lei abbia raccolto i bisogni del suo quadrupede e li abbia smaltiti nel nostro contenitore!”.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Grazie a questa forte campagna di comunicazione, non solo si sensibilizzano i già diligenti cittadini in campo di raccolta differenziata ma, ogni anno, 60000 tonnellate di umido diventano biogas utilizzato dagli stessi mezzi della nettezza urbana.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il colore della BSR è l’arancione squillante, ed è il caso di dire che, in questo caso, mai arancione è stato più verde.</div>Envi.Infohttp://www.blogger.com/profile/05791329924887710528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-58246523073568948172011-11-22T20:13:00.004+01:002011-11-23T12:38:07.606+01:00Racconta il tuo impatto entro il 31 dicembre<iframe width="390" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/JLIRjulLSxE" frameborder="0" allowfullscreen=""></iframe><br /><div><br /></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Vi proponiamo di partecipare al "No impact day", un'iniziativa assolutamente in linea con gli obiettivi di riduzione degli sprechi di Porta la Sporta lanciata dal giornale web<a href="http://www.ilcambiamento.it/" target="_blank"><span class="Apple-style-span"> <b><span class="Apple-style-span">il Cambiamento</span></b></span></a><span class="Apple-style-span"> </span>in collaborazione con la casa editrice<b> mt0</b><span class="Apple-style-span"> <a href="http://www.mt0.it/" target="_blank"><span class="Apple-style-span"><b>(Macroticonzero) </b></span></a></span></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L'ispirazione nasce dall'esperienza di <b>Colin Beavan</b>, meglio conosciuto come <b>"No impact man"</b>, il giornalista americano che ha vissuto un intero anno a Manhattan seguendo regole ecologiche estremamente rigide raccontate nel documentario No Impact Man, di Laura Gabbert e Justin Schein distribuito in Italia da <b>mt0.</b></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Chi già praticasse quotidianamente delle azioni di riduzione dell'impatto ambientale in famiglia, sul lavoro o fosse promotore di scelte sostenibili all'interno di un'azienda o una comunità è arrivata l'occasione di raccontarlo.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">I campi di azione possono spaziare dalla riduzione dei rifiuti o/e dei consumi elettrici, a pratiche di autoproduzione, di orticultura, di mobilità sostenibile, di consumo di alimenti a km0, ecc.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ai partecipanti si chiede di raccontare una giornata a basso impatto, articolandola in parti – es. mattina, pomeriggio, sera – o per temi – es. cibo, pulizie, mobilità, ecc. – e di farlo attraverso un video della durata massima di 10 minuti (durata consigliata 3/5 minuti) oppure con un testo di lunghezza non superiore alle 8.000 battute, con la possibilità di allegare fotografie. Il termine ultimo per l’invio dei materiali è il 31 dicembre 2011.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">I contenuti ritenuti idonei verranno pubblicati sul sito dell’iniziativa. I migliori video e i migliori testi saranno utilizzati rispettivamente per la composizione di un lungometraggio collettivo e di un e-book, che saranno distribuiti online e in occasione di eventi nazionali legati alla promozione di stili di vita sostenibili.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ulteriori approfondimenti e modulo di iscrizione sul<span class="Apple-style-span"> <a href="http://noimpactday.ilcambiamento.it/" target="_blank"><span class="Apple-style-span"><b><span class="Apple-style-span">sito</span></b> </span></a></span>dedicato. </div>Porta la Sportahttp://www.blogger.com/profile/03063894482796686513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-89142863162253725462011-11-02T17:18:00.003+01:002011-11-02T17:31:04.124+01:00<iframe width="500" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/RVHDIbok6CM" frameborder="0" allowfullscreen=""></iframe><br /><br />di Irene Gozzelino<br /><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il problema dei cambiamenti climatici è ovviamente globale, però non viene ugualmente sentito ed affrontato nei diversi paesi: per esigenze economiche e di sviluppo diverse, per incidenza più o meno marcata delle sue conseguenze, per priorità altre e più impellenti. Se però c’è chi è maggiormente “colpevole” della febbre del nostro pianeta e c’è chi ne è maggiormente vittima, il destino è uno e comune: quello dell’avviarsi inesorabile verso un’epoca di grandi cambiamenti della biosfera, dinnanzi ai quali l’uomo, fra tutte le creature viventi, sembra essere il più vulnerabile. Come manifestare l’allarme e la volontà di agire? Come comunicare in un'unica lingua, se non fatta di uguali parole, fatta di uguali concetti ?</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il progetto <b>Groundring Our Future</b> è stato realizzato per questo: della durata di un anno, finanziato dall’Unione Europea all’interno del programma <b>Youth in Action</b>, ha coinvolto giovani volontari provenienti da Mauritius, Vietnam, India, Italia e Germania e si è concluso il primo ottobre, a Roma, presso la casa dell’Utopia.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il progetto si è svolto in più fasi: come primo approccio tutti i partecipanti hanno presentato la propria nazione e il relativo punto di vista sui cambiamenti climatici durante dieci giorni di seminario a Karnitz, guidati da personale esperto del<a href="http://enviinfo.blogspot.com/2011/06/una-mela-indigesta.html" target="_blank"><b><span class="Apple-style-span"> KMGNE</span></b></a>; a questa fase “preparatoria” né è seguita un’altra, più breve, a Berlino, ed in seguito gli scambi: ogni volontario ha trascorso un mese in un paese coinvolto ospitante dove GOF si è espresso secondo un caleidoscopio di attività quali campagne di sensibilizzazione, seminari, biciclettate.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il partner italiano è stato il Servizio Civile Internazionale, il cui responsabile del coordinamento nazionale, Roberto Carraro, ha gentilmente risposto ad alcune nostre domande.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><b><div style="text-align: justify;"><b>Perchè lo SCI Italia ha deciso di partecipare al progetto GOF? Quali erano gli aspetti "attraenti" del progetto?</b></div></b><div style="text-align: justify;">«Abbiamo pensato il progetto con l'idea di smentire lo stereotipo secondo cui pratiche sostenibili e rispetto per l'ambiente sono una caratteristica solo dei paesi del Nord del mondo. Abbiamo voluto portare avanti un progetto basato sullo scambio orizzontale e reciproco tra nord e sud del mondo, per sentire l'impegno per la giustizia ambientale e climatica come un elemento che ci accomuna anziché divide. Altro obiettivo è stato quello di ricordarci come il sud del mondo sia tragicamente colpito dal riscaldamento globale, pur essendo questo causato sopratutto dai paesi più industrializzati».</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><b><div style="text-align: justify;"><b>Come possono questo tipo di progetti sviluppare consapevolezza nei confronti delle tematiche ambientali più "scottanti" di questo nostro periodo storico?</b></div></b><div style="text-align: justify;">«Possono farlo nella misura in cui creano partecipazione vera, e vicinanza ad una serie di tematiche da parte di giovani di ogni angolo del pianeta che sono stati attori del progetto e mai spettatori passivi. Questo è stato ciò che abbiamo sempre cercato in Grounding Our Future».</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><span style="font-weight:bold;"><div style="text-align: justify;">Perché pensi che i prodotti multimediali realizzati e le campagne organizzate nei diversi paesi siano efficaci?</div></span><div style="text-align: justify;">«Perché vivono della partecipazione di chi li ha creati, che li rende attraenti e veri, perché rispecchiano quello che il progetto è stato, come contenuto, come relazioni, come azioni svolte sul territorio».</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Per un assaggio di GOF, c’è il video The Proposal che trovate a corredo di questo articolo, per tutto il resto esistono un <a href="http://www.groundingourfuture.org/" target="_blank"><span class="Apple-style-span"><b>sito web</b></span></a> ed una pagina Facebook.</div>Envi.Infohttp://www.blogger.com/profile/05791329924887710528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-82495261691667120832011-10-20T09:50:00.004+02:002011-10-20T10:04:22.914+02:00Staffetta dell’acqua. Di contestazione in contestazione<a href="http://4.bp.blogspot.com/-C9dI5bueirY/Tp_VUxOT4uI/AAAAAAAAAFM/aflsU5_rKwo/s1600/staffetta%2Bdell%2527acqua.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 300px; height: 225px;" src="http://4.bp.blogspot.com/-C9dI5bueirY/Tp_VUxOT4uI/AAAAAAAAAFM/aflsU5_rKwo/s320/staffetta%2Bdell%2527acqua.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5665481409042834146" /></a>di Eleonora Anello<div><br /><div style="text-align: justify;">Si è concluso il 17 ottobre a Bari la <span style="font-weight:bold;"><a href="http://www.festivalacqua.org/staffetta/" target="_blank">Staffetta dell’Acqua</a></span>, evento nazionale che ha appassionato un vasto e partecipe pubblico. Partita lo scorso 13 settembre dal Festival dell’acqua di Genova ha attraversato 12 città italiane.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ai blocchi di partenza come tedoforo - anzi, “idroforo” - il testimonial <b>Pietro Mennea</b>, ex recordman olimpico dei 200 metri piani. Il velocista è arrivato nelle 12 città portando la borraccia della Staffetta, riempita d’acqua in ogni tappa, come simbolico passaggio di testimone tra le realtà coinvolte. Ad attenderlo ad ogni traguardo Marina Senesi, in collegamento quotidiano con la trasmissione radiofonica Caterpillar di Rai Radio Due.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La Staffetta dell’Acqua, promossa da Federutility (la federazione delle aziende idriche ed energetiche italiane), è stata pensata per sollecitare iniziative nei territori in favore dell’acqua di rubinetto e responsabilizzare i cittadini ad un uso corretto e consapevole dell’acqua, risorsa che in Italia può vantare elevati livelli di qualità.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In ciascuna tappa il coinvolgimento diretto dei gestori del servizio idrico delle città ospitanti è stato fondamentale, come previsto dalla campagna. Non è però andato tutto liscio come preventivato. A Reggio Emilia, Firenze ed Ancona l’iniziativa è stata contestata dai comitati per l’acqua pubblica che hanno accusato Federutility di ignorare l’esito dei referendum.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div></div>Envi.Infohttp://www.blogger.com/profile/05791329924887710528noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-7896981166857230712011-10-03T11:16:00.003+02:002011-10-03T11:32:15.870+02:00Difficile fermare una guerrilla<iframe width="500" height="316" src="http://www.youtube.com/embed/nXndQuvOacU" frameborder="0" allowfullscreen=""></iframe><br /><br />di Eleonora Anello<br /><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Non sono lontani i tempi in cui vi parlavamo di una divertente <a href="http://enviinfo.blogspot.com/2009/10/fun-viral-marketing.html" target="_blank"><span class="Apple-style-span"><b>campagna di ambient marketing</b></span> </a>promossa dal gruppo automobilistico tedesco Volkswagen, la più grande azienda automobilistica europea. Mentre allora veniva apprezzata per le ottime scelte di comunicazione ambientale, oggi Greenpeace ne svela il “lato oscuro”. Ed è subito detournement!</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Gli instancabili di Greenpeace che della parodia hanno fatto la loro grande arma, sono riusciti a sfruttare la potenza mediatica degli avversari, mutando, sulla base delle informazioni a loro disposizione, il cliccatissimo <span class="Apple-style-span"><b><span class="Apple-style-span"><a href="http://www.vwdarkside.com/" target="_blank">spot di lancio della Passat</a>.</span> </b></span>Il divertente video ufficiale vedeva un baby Darth Vader esercitarsi a spostare gli oggetti con la sola imposizione delle mani. Il contro video che ha dato il via alla campagna virale Volkswagen darkside invece svela il “vero” ruolo di Volkswagen e chiama a raccolta i ribelli. Secondo GP, la casa automobilistica piuttosto che impegnarsi nell’ideazione di autovetture più ecologiche, spende le sue energie in azioni di lobbyng per fermare l’innalzamento dei target di riduzione delle emissioni di gas serra nell’Unione Europea.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Parte dunque la guerrilla via web. Ed una volta partita, è difficile arrestare il suo divenire. Ma veniamo ai fatti. Il 28 giugno la versione inglese del video virale contro Volkswagen, in quel periodo il più condiviso al mondo, è stata rimossa da Youtube. La censura è stata voluta dai creatori della saga di Star Wars, la LucasFilmLtd, appellandosi al copyright.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Così, mentre il canale ufficiale degli ambientalisti è stato oscurato, la rete è insorta e i singoli utenti, allertati da messaggi su Facebook e Twitter, hanno continuato a condividere il video. Alla luce dei fatti, l’effetto è stato diametralmente opposto da quello sperato, se si considera che gli utenti hanno postato il video parodia più agguerriti di prima, spinti da maggiore convinzione e un’intensa determinazione.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">«Quasi due milioni di persone hanno già visto il nostro video, che è un modo leggero per raccontare la verità su Volkswagen e sul modo in cui si oppone alle leggi per la salvaguardia del clima – commentava in quei giorni Andrea Boraschi responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia - Ci dispiace sia stato oscurato sul canale Youtube di Greenpeace International e su quelli di altri uffici nazionali di Greenpeace. Ci auguriamo che questa censura si interrompa presto dando di nuovo a tutti la possibilità di vedere ovunque il nostro video».</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Al motto di “<b>If you strike us down, we shall become more powerful than you could possibly immagine</b>” ovvero “Se ci colpirai, diventeremo più potenti di quanto tu possa mai immaginare”, premonitrice frase proprio di Star Wars, il video spopola ancora in rete. Greenpeace ha così potuto contare su un esercito di milioni di Jedi che hanno scritto a VW e diffuso esponenzialmente la chiamata.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div>Envi.Infohttp://www.blogger.com/profile/05791329924887710528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-42553329364934409532011-09-12T16:15:00.001+02:002011-09-12T16:18:05.261+02:00<a href="http://4.bp.blogspot.com/-_sXcFQkUwnA/Tm4UecDeqRI/AAAAAAAAAFE/6MGhvTseGGQ/s1600/ocsa_011.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 214px;" src="http://4.bp.blogspot.com/-_sXcFQkUwnA/Tm4UecDeqRI/AAAAAAAAAFE/6MGhvTseGGQ/s320/ocsa_011.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5651477095555967250" /></a><br /><div style="text-align: justify;">di Eleonora Anello</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Lo stile di una campagna può influire sulla sua efficacia? Una campagna cruenta può avere più presa di una dai toni soft e pacati? Non esistono ricette giuste e adatte a ogni circostanza. Dipende da diversi fattori.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Nel vasto mondo della comunicazione ambientale, i temi legati all’alimentazione assumono sempre maggiore importanza. Alcune iniziative si concentrano sulla riduzione degli sprechi, altre invece sulla nutrizione al fine di diffondere abitudini più rispettose per l’ambiente.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Gli approcci adottati sono variegati. Rientra a pieno titolo nella serie “horror”, “Chiediti cosa mangi anzi chi mangi”, azione dimostrativa messa in scena a fine giugno per le strade di Trastevere a Roma, dagli attivisti dell’ l'Organizzazione contro la schiavitù animale, OCSA, che hanno riprodotto meticolosamente le scene che si consumano ogni giorno nei macelli. La macabra rievocazione è stata l’ultimo atto di una lunga protesta contro lo sfruttamento degli animali uccisi dall'industria della carne. Immagini forti accompagnate dagli spiacevoli suoni di lamenti di animali agonizzanti destinati alle nostre tavole. E poi manifesti realizzati col sangue che hanno attirato l’attenzione dei passanti e, in conclusione, il consiglio dato dalla voce fuori campo, quello cioè di passare a una dieta vegana.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Una campagna shock di quelle che in Italia sono difficili da vedere, più frequenti invece negli altri paesi europei come in Francia, dove spesso assumono una funzione rieducativa o in Spagna utilizzate come freno inibitorio all’adozione di taluni comportamenti.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Oltre i confini del nostro continente, sono stati adottati approcci più morbidi che prediligono toni più moderati. Nella emergente Cina, paese che rapidamente si sta allineando agli stili di vita dei paesi industrializzati e dove, ultimamente, al contro antiche tradizioni, la carne sulle tavole non manca mai, ci si è agganciati alla moda. Gli animalisti del Peta, il noto gruppo a favore del trattamento etico degli animali, hanno lanciato la campagna “Save a cow. Eat this dress instead” (Salva una mucca. Mangia invece questo abito). Un messaggio semplice, diffuso attraverso Gao Yuanyuan, attrice non soltanto affascinante ma vero e proprio esempio da seguire dopo la sua conversione alla dieta vegeteriana. La testimonial è diventata modella indossando abiti e accessori fatti di vegetali e dando vita a eloquenti immagini servite per diffondere il messaggio. I cinesi hanno così potuto apprezzare un vestito realizzato con foglie d’insalata o una più banale collana di peperoncini. In una intervista alla Reuters Jason Baker, esponente del Peta ha aggiunto dettagli sull’iniziativa: «Abbiamo lavorato sulla campagna con altre celebrità indossando bikini e abiti fatti di lattuga, ma questa è la prima volta che abbiamo avuto una celebrità Cinese. Per garantire che le verdure rimangano fresche e frizzanti durante il servizio fotografico e per ottenere i migliori risultati, abbiamo assunto cinque sarti per lavorare sull'abito».</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Due campagne che inneggiano all’abbandono delle carni dai propri menù. Due stili differenti. Forse solo due modi per emergere dalla giungla di messaggi in cui ci districhiamo quotidianamente. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div>Envi.Infohttp://www.blogger.com/profile/05791329924887710528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-31679734997991992932011-08-02T22:20:00.006+02:002011-08-02T23:20:35.347+02:00Orti urbani ? Non sempre permessi in Nord America<div>
<br /></div><div><iframe width="500" height="349" src="http://www.youtube.com/embed/8jsZkktYD7Q" frameborder="0" allowfullscreen=""></iframe></div><div>
<br /></div><div style="text-align: justify;">In Italia e in altri paesi si sta verificando un ritorno alla terra con un boom di coltivazioni degli orti, anche urbani, e di aziende agricole che aprono agriturismi. </div><div style="text-align: justify;">Gli orti urbani in particolare, oltre a favorire un recupero del rapporto diretto con la terra e con il cibo, consentono di rispondere concretamente alla crisi climatica, alimentare ed economico-sociale. </div><div style="text-align: justify;">Diversi comuni italiani e in particolare in Veneto hanno messo a disposizione appezzamenti da destinare ad orti urbani che sono andati a ruba.</div><div style="text-align: justify;">Secondo <b><span class="Apple-style-span">l'<a href="http://www.aiab.it/" target="_blank">Aiab</a></span></b> promotrice della manifestazione annuale <b><span class="Apple-style-span"><a href="http://www.biodomenica.it/" target="_blank">Biodomenica</a> , </span></b>in collaborazione con Coldiretti e Legambiente, <b>un ragazzo italiano su quattro coltiva un orto bio</b>. </div><div style="text-align: justify;">Non sappiamo se ci siano in Italia regolamenti comunali che definiscano quali coltivazioni non sono permesse nei giardini antistanti le case, ma in Nord America alcuni "contadini urbani" non stanno avendo vita facile al momento.</div><div style="text-align: justify;">Cominciamo dal caso che ha avuto un finale felice. Lo scorso anno la famiglia Oliveira di Toronto ha sostituito il prato davanti a casa con un bell'orto, invidiato dai vicini e molto amato dai loro quattro giovani figli.</div><div style="text-align: justify;">La notizia è arrivata all'ufficio competente del comune di Toronto che, non condividendo il loro entusiasmo, ha inviato una notifica che intimava agli Oliveira di smantellare l'orto.</div><meta equiv="content-type" content="text/html; charset=utf-8"><div style="text-align: justify;">Editorialisti di giornali e media locali hanno dato ampio risalto alla vicenda con il risultato che la famiglia ha ottenuto messaggi di solidarietà da tutto il mondo e l'ufficio del comune è stato sommerso da lettere e telefonate di protesta.</div><div style="text-align: justify;">
<br /></div><div style="text-align: justify;">Il mix tra copertura mediatica e il supporto ottenuto dalla gente ha fatto la differenza per la famiglia Oliveira perché, a partire da questa primavera, la città di Toronto sta riscrivendo l'ordinanza in modo da ampliare la varietà di piante e verde coltivabili e includere così anche le... verdure!. </div><div style="text-align: justify;">
<br /></div><div style="text-align: justify;">Non è andato altrettanto bene, come potrete vedere dal <a href="http://gawker.com/5819428/woman-faces-93-days-in-jail-over-vegetable-garden" target="_blank"><b><span class="Apple-style-span"> video</span></b></a>, a Julie Bass di Oak Park nel Michigan che ha una causa in corso con il comune per aver sostituito al prato delle aiuole coltivate ad orto. Se non provvederà a smantellarle come le è stato intimato, rischia 93 giorni di carcere. </div><div style="text-align: justify;">
<br /></div><div style="text-align: justify;">Anche peggio è andata a Dirk Becker a cui è stato intimato dal comune di Lanztville, una cittadina di 3500 abitanti nella British Columbia di sospendere le coltivazioni biologiche di circa un ettaro di terreno in corso poiché non permesso dal regolamento della zona definita residenziale. </div><meta equiv="content-type" content="text/html; charset=utf-8"><div style="text-align: justify;">
<br /></div><div style="text-align: justify;">Non rimane che augurarsi che altri zelanti burocrati, intenti a mantenere lo status quo piuttosto che adattarsi ad una nuova realtà in cui sta diventando comune, come una volta, coltivare il proprio cibo,si arrendano al buon senso come è avvenuto a Toronto.</div>Porta la Sportahttp://www.blogger.com/profile/03063894482796686513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-57255449826244109842011-07-10T11:41:00.007+02:002011-07-10T12:47:17.297+02:00Festival musicali green: dal Rock a Field al Coachella Music & Art Festival<meta equiv="CONTENT-TYPE" content="text/html; charset=utf-8"> <title></title> <meta name="GENERATOR" content="OpenOffice.org 3.2 (Linux)"> <style type="text/css"> <!-- @page { margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --> </style> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; ">
<br /></p><p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; "><iframe width="500" height="349" src="http://www.youtube.com/embed/QkL4HaB3o2A" frameborder="0" allowfullscreen=""></iframe></p><p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; ">Il 26 giugno nella città di Lussemburgo si è tenuto il festival musicale <b><a href="http://www.atelier.lu/raf/info.php" target="_blank"><span class="Apple-style-span"> Rock-A-Field</span></a></b>, RAF , 18.000 presenze per ascoltare 15 band (tra le quali Arcade Fire e gli Arctic Monkeys) in un grande campo verde circondato da boschi. Questa sesta edizione del festival ha migliorato notevolmente la sua performance ambientale. Considerando ad esempio la produzione di rifiuti si è arrivati con alcuni accorgimenti a ridurne la quantità del 75% rispetto alla prima edizione del 2006.</p><meta equiv="content-type" content="text/html; charset=utf-8"> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; "><b>Somministrazione bevande </b></p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; ">Come prima mossa di è cercato di ampliare l'offerta di bevande analcoliche servite in bottiglie riutilizzabili che il produttore Sinalco ha recuperato dopo l'uso. Le bottiglie d'acqua in pet invece sono state raccolte e avviate al riciclo. Per la somministrazione di cibo sono stati usati contenitori biodegradabili e per incentivare il mantenimento della pulizia del luogo ogni 20 bicchieri monouso riportati a punti di raccolta veniva offerto ai “riciclatori” un drink gratuito.</p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; "><b>Mobilità sostenibile</b></p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; ">Per ridurre le emissioni di Co2 a carico dell'evento e l'inquinamento causato dai mezzi privati si è incentivato il trasporto con i mezzi pubblici rendendo il biglietto d'ingresso per il concerto valido per viaggiare gratuitamente sui trasporti pubblici in tutto il paese e arrivare sino alla location del concerto. L'accesso alla zona inoltre è stato consentito esclusivamente a pedoni, biciclette e bus navetta.</p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; "><b>No gadget</b></p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; ">Non è raro trovare durante questi eventi gadget promozionali , articoli a basso costo distribuiti gratuitamente dai promotori o dagli sponsor al pubblico. In considerazione delle condizioni spesso associate allo sfruttamento in cui questi articoli vengono prodotti, e del fatto che vengono cestinati nel giro di poche ore creando nuove discariche, gli organizzatori di RAF hanno chiesto a partner e sponsor di evitarne la distribuzione.</p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; "><b>Mangiare e bere a livello locale</b></p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; ">Oltre il 75% del cibo e delle bevande in vendita sono stati forniti a livello locale per sostenere l'economia del luogo e limitare notevolmente l'impronta ecologica dovuta al trasporto merci.</p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; "><b>Consumo di elettricità “pulita”da fonti rinnovabili</b></p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; ">L'energia elettrica è stata fornita dalla società elettrica pubblica che la produce al 75% da energia eolica, 12,5% da biomasse e 12,5% da energia idroelettrica.</p> <p style="margin-bottom: 0cm"><meta equiv="CONTENT-TYPE" content="text/html; charset=utf-8"> <title></title> <meta name="GENERATOR" content="OpenOffice.org 3.2 (Linux)"> <style type="text/css"> <!-- @page { margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --> </style> </p><p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; "><b>Coachella Music & Art Festival</b></p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; "><span class="Apple-style-span"><b><a href="http://www.coachella.com/" target="_blank">Il Coachella Music and Arts Festival</a> </b></span>o più semplicemente Coachella Festival, è un festival musicale di grande successo che si svolge a <b>Indio </b>nella regione Inland Empire della California - ogni anno senza interruzioni da 10 anni - e dura un paio di giorni intorno alla fine di aprile .</p><meta equiv="content-type" content="text/html; charset=utf-8"><p style="margin-bottom: 0cm"><meta equiv="CONTENT-TYPE" content="text/html; charset=utf-8"> <title></title> <meta name="GENERATOR" content="OpenOffice.org 3.2 (Linux)"> <style type="text/css"> <!-- @page { margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --> </style> </p><p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; "><a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Coachella_Valley_Music_and_Arts_Festival" target="_blank"> L'evento</a> è famoso per ospitare molti artisti noti ma anche alternativi nel campo della musica rock, hip hop, elettronica così come installazioni ed esibizioni di arte.</p><meta equiv="CONTENT-TYPE" content="text/html; charset=utf-8"> <title></title> <meta name="GENERATOR" content="OpenOffice.org 3.2 (Linux)"> <style type="text/css"> <!-- @page { margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --> </style> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; ">Il Coachella festival cerca di ridurre l'impatto ambientale coinvolgendo lo staff e i partecipanti. Viene promosso il<b> carpooling</b> attraverso un'iniziativa che prevede che alcune tra le macchine che arrivano al festival trasportando <b>4 o più persone</b> con la scritta apposta <b>"carpoolchella"</b>, ben visibile dall'esterno, possano essere scelte da un membro dello staff "in incognito". Le vetture vincitrici ricevono un pass omaggio per tutti gli occupanti "<i><b>VIP tickets/pass for Life"</b></i> che permette di entrare gratuitamente a tutte le prossime edizioni che avranno luogo negli anni. </p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; ">Anche qui, per mantenere pulita la zona e sensibilizzare le persone sulla corretta gestione dei rifiuti e sul riciclaggio, e in collaborazione con un programma dell'associazione no profit <span class="Apple-style-span"><b><a href="http://www.globalinheritance.org/" target="_blank"> Global Inheritance</a>,</b></span> viene regalata una bottiglia d'acqua a chiunque riporti 10 bottigliette.</p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; ">Oltre ai concerti dei gruppi c'è una sezione <b>dedicata ai DJ</b> ideata da <b>Global Inheritance</b> denominata <b><a href="http://www.globalinheritance.org/blogs/read/251/energyfactory-dj-coachella-with-a-little-help-from-your-friends" target="_blank"><span class="Apple-style-span"> The Energy FACTory DJ Mixer</span></a></b>. In pratica ogni DJ ha a disposizione 40 minuti per esibirsi che possono prolungarsi.. a seconda del fiato e della resistenza dei 18 amici o collaboratori che i DJ devono portare con loro come produttori dell'energia elettrica necessaria per far suonare l'apparecchiatura. </p><p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; ">Accanto al palco si trova allo scopo <b><a href="http://www.globalinheritance.org/programs/read/21/energy-playground"><span class="Apple-style-span">l'Energy Playground</span></a></b>, una sorta di parco giochi, dove si può scegliere se produrre energia correndo nelle due "ruote dei criceti" o pedalando alle cyclettes, o andando in altalena, sul bilico, ecc, ecc.</p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; ">Tutta l'energia creata viene immagazzinata in una batteria ricaricabile che alimenta l'attrezzatura elettronica. </p><p></p><p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; "> </p> <p></p>Porta la Sportahttp://www.blogger.com/profile/03063894482796686513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-48073930863515338382011-07-04T16:48:00.003+02:002011-07-04T16:57:20.959+02:00Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2011: sono aperte le iscrizioni<a href="http://2.bp.blogspot.com/-RF5LZBZkECg/ThHTOG4uhzI/AAAAAAAAAE8/pc62QRrf2xM/s1600/serr.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 191px; height: 264px;" src="http://2.bp.blogspot.com/-RF5LZBZkECg/ThHTOG4uhzI/AAAAAAAAAE8/pc62QRrf2xM/s400/serr.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5625509648882632498" /></a><br /><div>di Silvia Musso</div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Il Comitato promotore nazionale (Ministero dell’Ambiente, Federambiente, Rifiuti 21 Network, Provincia di Torino, Provincia di Roma, Legambiente, AICA, E.R.I.C.A. Soc. Coop., Eco dalle Città) ha annunciato lo scorso 16 giugno con un comunicato stampa, l’apertura delle iscrizioni alla terza edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti che si terrà dal <b>19 al 27 novembre 2011</b>.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">«Quest’anno si è deciso di anticipare i tempi e aprire le iscrizioni con due mesi di anticipo rispetto alle precedenti edizioni – spiega Roberto Cavallo, presidente di AICA, che come lo scorso anno seguirà la segreteria organizzativa della SERR – Le due precedenti edizioni hanno raccolto anche in Italia numerose adesioni e molti successi anche a livello di impatto mediatico. Quest’anno sarà la terza e ultima edizione di questo progetto e siamo molto ambiziosi: non vogliamo solamente raggiungere i risultati degli scorsi anni, ma superarli affinché la riduzione dei rifiuti diventi un concetto comune e comprensibile per tutti».</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Per promuovere nel migliore dei modi possibile la terza edizione della SERR nell’arco dei prossimi mesi il Comitato organizzerà una serie di incontri, conferenze stampa e lanci mediatici.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Si ricorda che La “Settimana” nasce all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea con l’obiettivo primario di sensibilizzare le Istituzioni, gli stakeholder e tutti i consumatori circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione Europea, che gli Stati membri devono perseguire, anche alla luce delle recenti disposizioni normative (direttiva quadro sui rifiuti, 2008/98/CE).</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Obiettivo del Comitato italiano è stimolare quanti più soggetti possibile - Enti e Istituzioni nazionali e locali, Autorità territoriali e Pubbliche Amministrazioni, Associazioni e Organizzazioni no profit, Scuole e Università, Aziende e Imprese, Associazioni di categoria, ecc. (i cosiddetti “Project Developer”), a mettere in piedi iniziative ed azioni volte alla riduzione dei rifiuti, a livello nazionale e locale, nei giorni dal 19 al 27 novembre 2011.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Per partecipare alla “Settimana”, diventando così “project developer” europeo, bisogna sottoporre la propria candidatura al Comitato nazionale compilando un apposito modulo di partecipazione (la “Scheda di Adesione”), disponibile al seguente link http://www.ecodallecitta.it/menorifiuti/documenti.php oltre che sui siti dei membri del Comitato. Le candidature, se rispondenti ai criteri europei, saranno convalidate dal Comitato promotore e riceveranno la denominazione ufficiale di azione per la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti nonché il kit comunicativo della campagna ed ovviamente la possibilità di utilizzare il logo europeo della “Settimana”.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">«La Settimana vedrà inoltre anche il coinvolgimento dei singoli cittadini nell'opera di riduzione dei rifiuti – aggiunge Paolo Hutter di Eco dalle Città. Anche quest'anno, infatti, <b><span class="Apple-style-span"><a href="http://www.ecodallecitta.it/menorifiuti/" target="_blank"> Menorifiuti.org</a> </span></b>raccoglierà gli impegni individuali grazie ad una bacheca aperta a tutti e commentabile dove ognuno potrà scrivere il proprio impegno per la riduzione dei rifiuti nella Settimana o un'esperienza di riduzione che già pratica quotidianamente».</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.menorifiuti.org. Le schede di adesione dovranno essere inviate a: segreteria@assaica.org.</div><div style="text-align: justify;"><b><br /></b></div><div style="text-align: justify;"><b>Partecipate numerosi!</b></div>Envi.Infohttp://www.blogger.com/profile/05791329924887710528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-5193122666050802262011-06-18T11:57:00.008+02:002011-06-18T12:30:43.076+02:00A Berlino differenziare è sempre più comodo con l'orange box<a href="http://3.bp.blogspot.com/-PvQlakAX1yI/Tfx4bjbOKSI/AAAAAAAAAUY/5gOgXhOG1v0/s1600/orange-box-recycling.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 266px;" src="http://3.bp.blogspot.com/-PvQlakAX1yI/Tfx4bjbOKSI/AAAAAAAAAUY/5gOgXhOG1v0/s400/orange-box-recycling.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5619498849812752674" /></a><p lang="it-IT" style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; "><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium; ">La Germania merita la sua reputazione di nazione leader nel riciclaggio. La causa risiede nelle politiche di gestione dei rifiuti che hanno reso facile la differenziazione ai cittadini, incoraggiando il riciclaggio con varie misure - tra cui il ritorno di alcune tipologie di contenitori vuoti da parte dei clienti con la restituzione di una cauzione che può arrivare anche a 25 cent- <b>oltre che nella motivazione e attenzione che si è saputo creare nella popolazione tedesca su questa tematica.</b></span></p> <p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm"></p><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium; ">Da qualche mese gli abitanti di Berlino hanno a disposizione un nuovo contenitore<a href="http://www.bsr.de/11741.html" target="_blank"> <span class="Apple-style-span"><b>The Orange Box</b></span></a> che la società <b>BSR</b>, municipalizzata che gestisce la raccolta dei rifiuti in città mette a disposizione per intercettare quei materiali pregiati che finivano nei cassonetti grigi per l'indifferenziato. </span></div><span><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium; ">L'obiettivo è quello di arrivare a raccogliere <b>17 kg</b> in più per persona all'anno di rifiuti separati per il riciclaggio. </span></div><span><div style="text-align: justify;">I berlinesi hanno già a disposizione cassonetti e bidoni di colore giallo per imballaggi e contenitori di plastica, tetrapack e lattine varie, di colore marrone per rifiuti organici, grigio per l'indifferenziato e blu per la carta. Per il vetro invece, che viene raccolto separatamente a seconda del colore, ci sono campane di colore bianco, verde e marrone. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">I materiali che vanno nel nuovo bidone arancione sono ad esempio, giocattoli, cd, dvd, dischetti vari, oggetti in metallo come pentole, piccoli apparecchi elettrici ed elettronici, oggetti di plastica extra imballaggi, oggetti in legno, vestiti e altre tipologia di tessili che, nonostante l'ampia diffusione di centri di raccolta presenti nei quartieri dove si può portare gratuitamente gli stessi oggetti, finivano, probabilmente per pigrizia, troppo spesso nei cassonetti dell'indifferenziato.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Oltre alla diffusione dei bidoni arancioni verranno allestiti dei punti di raccolta chiamati <b>Orange Corners</b> dove i cittadini potranno lasciare oggetti ingombranti come vecchi mobili e prelevare a piacimento altri oggetti depositati di loro interesse da riutilizzare.</div><div style="text-align: justify;">BSR si propone di ottenere dei risparmi diminuendo la frequenza di raccolta o la quantità dei bidoni grigi con un aumento di materiale conferito nel bidone arancione.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Alcuni cittadini berlinesi temono tuttavia che le previsioni ottimistiche si rivelino di difficile realizzazione soprattutto in quegli edifici dove già si è arrivati ad un solo cassonetto grigio condominiale e che il nuovo cassonetto si riveli un puro costo aggiuntivo. Non ci resta che attendere i risultati di un'operazione, sicuramente ben studiata e comunicata, che, alla luce dell'obiettivo, valeva a nostro parere la pena tentare.</div></span></span><p></p> <p style="text-align: justify; margin-bottom: 0cm; font-style: normal; ">Guarda il<span class="Apple-style-span"><b><a href="http://www.youtube.com/user/BSRBerlin#p/u/2/JN6XGVDq60g" target="_blank"> video promozionale</a>.</b></span></p>Porta la Sportahttp://www.blogger.com/profile/03063894482796686513noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-87898488732060633002011-06-10T23:02:00.004+02:002011-06-10T23:52:23.258+02:00Campagna internazionale a favore del vetro<div style="text-align: justify;"><br /><iframe src="http://www.youtube.com/embed/sfDmJB4n1Mg" allowfullscreen="" width="500" frameborder="0" height="349"></iframe><br /><br />Per promuovere l'uso del vetro è stata lanciata da qualche giorno una campagna di marketing in grande stile <span style="font-weight: bold; color: rgb(0, 102, 0);"> </span><a style="color: rgb(0, 102, 0); font-weight: bold;" href="http://www.glassislife.com/" target="_blank">“Glass is life”</a><span style="font-weight: bold; color: rgb(0, 102, 0);"> </span>contemporaneamente in Europa, Nord America, America Latina e Asia del Pacifico dal più grande produttore mondiale di packaging in vetro la O-I (Owens-Illinois Inc. – NYSE:OI).<br />Il vetro oltre che riciclabile al 100% è il materiale ideale per conservare gli alimenti perché in grado di mantenere intatti profumi e sapori e da sempre si potrebbe affermare visto che si ritiene che il suo impiego risalga almeno 5 mila anni fa, al periodo dei Fenici. Il vetro come spiega Luciano Piergiovanni, professore del Dipartimento di Scienze e tecnologie alimentari dell'Università di Milano in un articolo di <a style="color: rgb(0, 102, 0);" href="http://www.repubblica.it/ambiente/2011/05/30/news/vetro_amico_della_salute_piace_a_sei_italiani_su_dieci-16897270/" target="_blank">La Repubblica</a> "L'inerzia fisica - ossia l'assoluta barriera che il vetro oppone al passaggio di gas o vapori e l'impossibilità di fenomeni di 'migrazione' di sostanze nell'alimento; l'inerzia chimica, ossia l'assenza di reazioni chimiche nel contatto tra contenitore e contenuto; infine la trasparenza alla luce visibile, che permette di controllare direttamente lo stato del contenuto, ma che è combinata a una forte impenetrabilità da parte delle radiazioni ultraviolette, le più pericolose per gli alimenti".<br /><br />Secondo José Lorente, presidente di O-I Europa questa campagna è necessaria poiché nonostante diversi studi e sondaggi abbiano dimostrato di essere il materiale preferito dai consumatori in molti paesi le aziende non sempre ne tengono conto e hanno sostituito nel corso degli anni gli anni il vetro con la plastica o il tetrapack.<br /><br />Un sondaggio internazionale commissionato da O-I nel 2008 ha rilevato che che il 91% dei consumatori preferisce avere il vetro come packaging per prodotti alimentari mentre solamente il 10 % degli alimentari viene commercializzato nel vetro. Un recente sondaggio di O-I compiuto lo scorso aprile intervistando 1000 americani negli USA ha rilevato una preferenza di quasi il 70% dei consumatori per il vetro.<br /><br />Anche in Italia e in Europa il vetro è il materiale preferito, come onferma l’ultima indagine europea resa nota dalla “European Container Glass Federation” - FEVE la federazione europea dei contenitori di vetro) lo scorso maggio 2011 che ha raccolto le opinioni di 8000 consumatori appartenenti a 17 paesi europei valutandone l’interesse e l’approccio nei confronti dei materiali da imballaggio .<br />I consumatori italiani preferiscono acquistare alimenti e bevande in bottiglie e contenitori di vetro perchè, a differenza di quelli in plastica ,preservano meglio il gusto di cibi e bevande e possono essere più facilmente riciclati. Inoltre un italiano su due vorrebbe anche il latte in bottiglie di vetro ma solo il 6% riesce a comprarlo”.<br /><br />Secondo lo studio, il 54% dei consumatori europei sceglie di acquistare prodotti contenuti nel vetro, perché mantiene intatto il gusto di ciò che contiene (62% in Italia), il 48% perché è sicuro e non provoca danni alla salute (58% in Italia) e il 43% dei consumatori europei ed italiani lo preferiscono perché è amico dell’ambiente. Il vetro infatti è anche il materiale da imballaggio più riciclato dai consumatori: 80,1% in Europa e addirittura 86,3% in Italia.<br /><br />Una<span style="color: rgb(0, 102, 0);"> </span><a style="color: rgb(0, 102, 0);" href="http://www.greenme.it/informarsi/rifiuti-e-riciclaggio/3220-imballaggi-tutti-pazzi-per-il-vetro-parola-di-assovetro-e-valentina-vezzali" target="_blank">precedente ricerca</a> del 2010 condotta a livello europeo dalla TNS su circa 10.000 intervistati in 19 Paesi vedeva per l'Italia l’88% degli intervistati favorevole a trovare più packaging in vetro sugli scaffali il il 48% propenso a spendere qualche euro in più pur di avere un prodotto conservato nel vetro.<br /><br />In conclusione la palla passa all'industria alimentare che dovrebbe prendere atto di questa preferenza e ai cittadini che dovrebbero passare dalle dichiarazioni di intenti ai fatti cominciando a comprare alimenti o bevande nel vetro quando disponibili. Tuttavia la soluzione più conveniente a livello ambientale , capace di ridurre lo spreco di risorse ed energia, resta il riuso del vetro con il sistema del vuoto a rendere. Questo sistema per essere realmente sostenibile deve essere organizzato e gestito a livello locale con aziende che si occupano della produzione alimentare e aziende che si occupano di recuperare ed igienizzare i vuoti da ritornare alle aziende. Inoltre per ottimizzare e semplificare il sistema bisognerebbe andare verso una standarizzazione del design e dei formati dei contenitori in modo che possano servire diverse marche e prodotti.<br /></div>Porta la Sportahttp://www.blogger.com/profile/03063894482796686513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-83833121192332090542011-05-23T17:45:00.006+02:002011-05-23T18:16:44.141+02:00L'architetto Frank Harmon sui falsi miti del design sostenibile <div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/-NoQ-dPqZrf4/TdqFDiwZx4I/AAAAAAAAAUM/HmgnrD6YQK4/s1600/low_country-lrg1.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 236px;" src="http://4.bp.blogspot.com/-NoQ-dPqZrf4/TdqFDiwZx4I/AAAAAAAAAUM/HmgnrD6YQK4/s400/low_country-lrg1.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5609942581759297410" border="0" /></a><br />Il noto architetto americano<a style="color: rgb(0, 102, 0);" href="http://www.frankharmon.com/" target="_blank"> <span style="font-weight: bold;">Frank Harmon</span></a> smonta quelli che lui chiama <span style="font-weight: bold; font-style: italic;">i falsi miti sul Design sostenibile</span>. Solo 10 anni fa, al design sostenibile veniva riconosciuto soprattutto il merito di avere un minore impatto ambientale grazie ad alcune sue prerogative come l'utilizzo di materiali da costruzione disponibili localmente o di materiali riciclati capaci di apportare insieme un risparmio di risorse ed una riduzione dell'inquinamento dovuto ai trasporti.<br />Oggi il "green design" è apprezzato e riconosciuto per il risparmio di costi che permette con la realizzazione di edifici che non consumano grandi quantità di energia.<br />Eppure esistono ancora dei falsi miti da sfatare sulla progettazione sostenibile che pervadono il pubblico dibattito, offrendo a persone, costruttori edili e corporazioni varie comode "scuse" per continuare ad ignorare la necessità di una progettazione sostenibile. Frank Harmon, già impegnato su questo terreno da ancora prima che si parlasse di “green design” è un leader riconosciuto a livello nazionale nel campo dell'architettura sostenibile che applica in ogni singolo progetto che intraprende.<br />Recentemente gli è stato chiesto quali sono, a suo parere, i pregiudizi più comuni sul design sostenibile e Harmon ne ha indicati alcuni seguiti dal suo commento che spiega perchè questi miti andrebbero demoliti una volta per tutte.<br /></div><br /><span style="font-weight: bold;">Mito nr. 1: costruire edifici sostenibili richiede l'applicazione di tecnologie complesse e hardware “esotico”.</span><br />FH: "La decisione più importante da prendere per avere un edificio sostenibile è quella riferita al suo orientamento. Va quindi valutata la sua esposizione rispetto alla luce naturale, rispetto alla ventilazione naturale della zona, e ancora come il suo orientamento possa attenuare l'effetto dei freddi venti invernali. Gli agricoltori hanno da sempre praticato una progettazione sostenibile per le loro case e fienili, seguendo una scelta quasi obbligata e guidata dal buon senso, senza rendersi conto di cosa stessero facendo”.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Mito nr. 2: per costruire edifici sostenibili sono necessari materiali inediti e costosi.</span><br />FH: "E' l'utilizzo efficace e senza sprechi che si fa dei materiali disponibili a livello locale a determinare la sostenibilità degli edifici. A seconda della località si usa tra il legname disponibile quello più adatto. Oltre il 75% di ciò che rende un edificio sostenibile è racchiuso nel suo orientamento, nel suo scheletro e nei materiali con cui è costruito, non c'è nulla di insolito o di alta tecnologia”.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Mito nr. 3: la sostenibilità degli edifici sono costosi.</span><br />FH: "Gli edifici eco-compatibili costano come gli altri, sempre se si considera l'orientamento e l'utilizzo di determinati materiali. Il risparmio che deriva dalla riduzione dei costi energetici ne giustifica da solo la scelta. L'uso della ventilazione e dell'illuminazione naturale fornisce già un notevole risparmio. Se poi si installano pannelli solari e sistemi che riducono il flusso dell'acqua nelle docce e nei servizi igienici le bollette dell'energia elettrica e dell'acqua possono essere drasticamente ridotte".<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Mito nr. 4: gli edifici sostenibili sono bizzarri nell'aspetto.</span><br />FH: " Non è così, una casa sostenibile è piena di luce, aperta verso l'esterno, piena di aria fresca, e costruita con materiali naturali. Ci sono edifici sostenibili costruiti anche dai nostri antenati, che noi ancora oggi amiamo: case basse, mulini del XIX secolo e vecchi casali”.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Mito nr. 5: anche se costruissi una casa, un ufficio o una scuola sostenibile, non farà alcuna differenza sul consumo di energia globale</span>.<br />FH: "Non è così in quando il 40% dell'energia utilizzata in America oggi è consumata dagli edifici, e in una percentuale più alta rispetto al consumo complessivo di tutto il sistema dei trasporti (automobili, aerei, camion, ecc.). Gli edifici messi insieme consumano anche il 30% dell'acqua disponibile e il 25% di tutti i nostri prodotti in legno. Quindi, se si vuole fare la differenza, gli edifici sono il posto migliore per iniziare e avere allo stesso tempo un luogo più piacevole in cui vivere e lavorare ".<br /><br />Fonte: <a href="http://www.frankharmon.com/">http://www.frankharmon.com</a>Porta la Sportahttp://www.blogger.com/profile/03063894482796686513noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-3627033641624242532011-05-06T11:03:00.006+02:002011-05-06T11:20:39.113+02:00<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/-Hxu4EVa-wKY/TcO7BqljijI/AAAAAAAAAEw/8rjFOVUiO9Q/s1600/mr%2Bpet.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 300px;" src="http://3.bp.blogspot.com/-Hxu4EVa-wKY/TcO7BqljijI/AAAAAAAAAEw/8rjFOVUiO9Q/s400/mr%2Bpet.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5603527998665099826" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;">Di Francesca Maio<br /><br />Chi l’avrebbe mai detto che dai rifiuti è possibile ‘riciclare’ biglietti d’ingresso per il cinema! E’ proprio ciò che accade a Pamplona, in Spagna, dove per promuovere la raccolta differenziata e rendere pro attivi i cittadini, <span style="color: rgb(0, 102, 0); font-weight: bold;">l</span><a style="color: rgb(0, 102, 0); font-weight: bold;" href="http://www.actividades-mcp.es/gestionresiduos/2011/01/envases-sistema-de-deposito-devolucion-y-retorno/" target="_blank">a Mancomunidad de la Comarca di Pamplona</a>, un ente locale molto attivo in materia ambientale, ha installato una stazione automatica che riceve e smista latte e bottiglie trasformandole in punti premio, i quali se accumulati vengono convertiti in biglietti per il cinema.<br /><br />L’iniziativa è una novità in Spagna mentre dispositivi simili sono già attivi in Australia, Stati Uniti e alcune nazioni europee come Germania, Inghilterra, Scandinavia e Olanda.<br /><br />Un’ esperienza analoga è stata sviluppata da qualche anno anche in Italia, grazie a <a style="color: rgb(0, 102, 0); font-weight: bold;" href="http://www.mrpet-recycling.com/" target="_blank">MrPet di Keo</a><span style="color: rgb(0, 102, 0); font-weight: bold;">.</span> Si tratta di un innovativo sistema che premia l’impegno dei cittadini nella raccolta differenziata traducendo la quantità di bottiglie riciclate da ogni utente in Punti fedeltà e quindi sconti e promozioni nei negozi aderenti al circuito.<br /><br />Curiosa è la strategia di promozione e comunicazione adottata da MrPET che per allinearsi al concetto di sostenibilità ambientale non solo ha deciso nel maggio 2010 di diventare sponsor del Giro cicloturistico della Sardegna, ma si fa anche promotore scelte quotidiane rispettose dell’ambiente. Come? Attraverso lo schermo video delle sue postazioni , dalle quali sono proiettate informazioni e consigli utili per una spesa razionale, conveniente e certamente ecologicamente sostenibile.<br /><br />Ecco una breve intervista a KEO srl, società piemontese di eco-progettazione che si occupa di MrPet.<br /><br /><span style="font-style: italic;">Il problema della raccolta differenziata è un concetto molto attuale in Italia e Mr Pet è un’iniziativa virtuosa nell’ambito. Come si sta sviluppando in Italia? </span><br /><br />«MrPET è un sistema di raccolta differenziata premiata degli imballi in PET. In un contesto in cui il riutilizzo dei materiali usati ha un crescente valore tanto economico che ambientale, le potenzialità di sviluppo di MrPET sono molto alte. Ad oggi postazioni MrPET di raccolta sono presenti in Piemonte, Valle d'Aosta, Sardegna e in Francia. La distribuzione territoriale sarà potenziata nel prossimo futuro, con l'attivazione di nuove collaborazioni con punti vendita e altri enti».<br /><br /><div style="text-align: left;"><span style="font-style: italic;">Mr Pet in Italia è legato ai punti vendita della GDO in Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. Perché la scelta della partnership è ricaduta esclusivamente sulla grande distribuzione? E’ prevista l’attivazione di nuove postazioni nel prossimo futuro?</span><br /></div><br />«Una grande quantità di bottiglie dell'acqua si vende nei supermercati; la postazione MrPET che ricicla le bottiglie risulta allora un servizio utile a ridurre l'impatto ambientale del punto vendita. Il valore sociale di MrPET, inoltre, è tanto più alto quante più persone riesce a raggiungere: anche per questo i supermercati sono stati i nostri primi interlocutori. La struttura di un supermercato, infine, permette di soddisfare più facilmente i requisiti tecnici necessari per installare le macchine (disponibilità di corrente elettrica, di spazio per lo stoccaggio delle bottiglie pressate, ecc.). Stiamo comunque sviluppando nuove modalità di collaborazione che includano altri soggetti. Ad esempio, è in via di sperimentazione un sistema integrato che coinvolga una rete di negozi di piccole e medie dimensioni».<br /><br /><span style="font-style: italic;">Qual è stata la reazione delle persone a Mr Pet? </span><br /><br />«La reazione è estremamente positiva. MrPET rappresenta una filiera virtuosa grazie a cui le bottiglie da rifiuto diventano nuova materia prima dotata di valore. Valore che MrPET riconosce come premio a coloro che portano i propri imballi in PET alle postazioni distribuite sul territorio. L'elevato numero di punti caricati sulle card personali (direttamente proporzionali alle bottiglie conferite) è la migliore dimostrazione del successo del progetto e dell'impegno dei cittadini, nonostante le difficoltà che un sistema all'avanguardia inevitabilmente comporta. Con le bottiglie raccolte da MrPET si producono carrelli e cestini per la spesa , tessuto (KeoVelvet), articoli da cancelleria, casalinghi».<br /></div>Envi.Infohttp://www.blogger.com/profile/05791329924887710528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-88577268921741705452011-04-23T17:39:00.005+02:002011-04-23T18:04:49.952+02:00Pasqua 2011: l’eco-friendly contagia le uova di cioccolato<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/-Z9VcWv0-oAw/TbL0I2vpRII/AAAAAAAAAEo/Hh5QRKejsHs/s1600/lav.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 231px;" src="http://1.bp.blogspot.com/-Z9VcWv0-oAw/TbL0I2vpRII/AAAAAAAAAEo/Hh5QRKejsHs/s400/lav.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5598805719746430082" border="0" /></a><span style="font-style: italic;"><br /></span>di Eleonora Anello<br /><br /><div style="text-align: justify;">Non più solo al latte o fondente. Quest’anno sul mercato si possono trovare uova di Pasqua: biologiche, solidali, certificate Fairtrade, sostenibili, riciclate o riciclabili, ovvero con pochi imballaggi e con sorprese sicure, costruite con materiali naturali e atossici. Le uova 2011, senza troppa fatica per il consumatore, sono acquistabili in negozi e botteghe del commercio equo e solidale ed anche presso i supermercati.<br /></div><div style="text-align: justify;"><br />Anche la grande distribuzione dunque non si è fatta trovare impreparata. Ad esempio, Coop, come ogni anno, commercializza a proprio marchio uova solidali, mentre l’azienda dolciaria Bauli ha aderito al progetto Impatto Zero di Lifegate, al fine di ridurre le emissioni di anidride carbonica e compensare l’inquinamento causato dai processi di produzione di alcuni tipi di uova.<br /><br />Sul fronte dell’associazionismo non poteva mancare la <span style="font-weight: bold;">LAV </span>(Lega AntiVivisezione) che in numerose piazze d’Italia, già dai primi di aprile, ha dato il via alla campagna che chiede lo stop ai test di cosmetici sugli animali. La LAV chiede al Parlamento Europeo e al Governo Italiano cosmetici “buoni” con gli animali e allo stesso tempo sicuri per i consumatori. Agli stand è stato possibile scambiare quattro chiacchiere con i volontari, acquistare a 11 euro l’uovo dell’associazione ambientalista, ritirare la “<span style="font-weight: bold;">Guida pratica ai cosmetici non testati su animali</span>”, consultabile on-line sul sito della LAV e utile strumento per orientarsi sulla scelta dei prodotti cosmetici certificati e cioè non sperimentati su animali. Il vero obiettivo della campagna si incentra sulla petizione. Si raccolgono firme per impedire un eventuale slittamento nel “blocco” totale imposto, per i Paesi dell’Unione Europea, nell’effettuare test di materie prime cosmetiche sugli animali. La direttiva dovrebbe entrare in vigore entro il 2013.<br /><br />«Grazie a una campagna internazionale abbiamo ottenuto una Direttiva europea che vietava la vendita di cosmetici sperimentati su animali a partire dal 1998 – si legge sul sito la LAV - Il divieto è stato posticipato varie volte».<br /><br />«Il divieto europeo rischia di slittare di altri 10 anni: Parlamento e Commissione UE potrebbero seguire il discutibile parere di esperti che sembrano favorevoli a un ulteriore posticipo del divieto, andando anche contro l’opinione pubblica che rappresentano, dichiaratasi fortemente contraria alla vivisezione soprattutto in questo ambito, e contro la sempre più ampia parte del mondo scientifico contraria ai test su animali – precisa Michela Kuan, biologa, responsabile LAV vivisezione – La LAV vuole scongiurare questo rischio, che comporterebbe un ritardo nel progresso della ricerca e in termini di sicurezza, e per migliaia di animali ancora sofferenze e morte».<br /><br />C’è tempo fino al 30 aprile per dire basta a una sperimentazione retrograda, che arreca gravi sofferenze agli animali e non offre adeguata sicurezza ai consumatori. Si può firmare online oppure presso i rivenditori L’Erbolario, dove, dando il proprio appoggio, sarà possibile partecipare al concorso <span style="font-weight: bold;">“Amali anche quando ti ami” </span>che mette in palio 100 confezioni di prodotti L’Erbolario. L’elenco di tutte le aziende che non sperimentano sugli animali si possono consultare cliccando <a style="color: rgb(0, 102, 0);" href="http://demo.lav.nethouse.it/index.php?id=716" target="_blank"> qui</a> .<br /><br />Mancano invece solo pochi giorni all’apertura delle uova di cioccolato, consumistico e goloso rito di Pasqua a cui non è difficile dare un valore aggiunto a favore dell’ambiente.</div>Envi.Infohttp://www.blogger.com/profile/05791329924887710528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-49863277116472722592011-04-16T18:55:00.005+02:002011-04-16T19:11:08.719+02:00LA TV insegna l’ecologia<div style="text-align: justify;"><iframe title="YouTube video player" src="http://www.youtube.com/embed/GYnd5JRu86E" allowfullscreen="" width="420" frameborder="0" height="390"></iframe><br /></div><br />Di Silvia Musso<br /><br /><div style="text-align: justify;">L’ecologia può essere insegnata nei programmi tv? La risposta è sicuramente sì. L’esempio arriva dal Canada, dove il programma del network televisivo TVA, “Testé sur des humains“, ha promosso la raccolta differenziata dei rifiuti e il riciclaggio tramite una candid camera che ha coinvolto centinaia di persone.<br /><br />Ecco la scena: siamo in centro commerciale di Montreal (Québec), un signore cammina e abbandona per terra una bottiglia di plastica a pochi passi dal cestino per la raccolta differenziata. Molte persone passano, vanno su e giù, alcuni addirittura vedono la bottiglietta, ma tutti continuano a camminare. Ad un certo punto una ragazza si ferma, raccoglie il rifiuto e lo butta nell’apposito contenitore. In quell’esatto momento tutta la gente del centro commerciale, che era stata preventivamente avvisata, applaude la ragazza che, accoglie, visibilmente imbarazzata, il plauso dovuto ad un semplice gesto di civiltà.<br /><br />Il video verrà trasmesso in televisione da oggi, lunedì 4 aprile. Durante la proiezione passeranno in sovraimpressione alcuni messaggi volti a far riflettere lo spettatore: «Ogni anno nel mondo si producono 671 milioni di kg di plastica; In ogni km quadrato di oceano galleggiano 18 mila bottiglie di plastica; Ogni anno 400 milioni di contenitori consegnati non sono riciclati nel Québec; Il 91% degli abitanti del Quebec si preoccupa dell’ambiente. E tu?».<br /><br />Riteniamo che i programmi televisivi possano costituire un importante canale di diffusione di messaggi di sostenibilità ambientale. Un modo diretto e veloce per arrivare ad un ampio numero di persone.<br /><br />In Italia un’esperienza simile è stata lanciata da “Un posto al Sole”, la serie TV prodotta da Rai Fiction, Grundy Italia, CPTV Rai di Napoli. Nella puntata mandata in onda il 17 settembre 2008, e che può essere vista gratuitamente sul sito web, l’attore Patrizio Rispo nel ruolo di Raffaele Giordano, il portiere del Palazzo Palladini, location dove si svolge tutta la soap opera, spiega a due inquilini come fare la giusta raccolta differenziata.<br /><br />Non può non stupire come il compito di mandare un preciso messaggio ambientale sulla corretta gestione dei rifiuti sia stato affidato proprio ad una telenovela ambientata nella città di Napoli, che purtroppo è nuovamente alle prese con un’altra “emergenza” rifiuti.<br /><br />Navigando sul web e raccogliendo le opinioni dei fan della soap partenopea ci è parso interessante il commento di Federico Valerio, un attento e responsabile cittadino, che, attraverso il suo blog <span style="font-weight: bold; color: rgb(0, 102, 0);">“</span><a style="font-weight: bold; color: rgb(0, 102, 0);" href="http://federicovalerio.splinder.com/post/23775399/un-posto-verde-al-sole" target="_blank">Scienziato Preoccupato</a>” invita la redazione «a far passare messaggi positivi per contribuire alla soluzione della crisi "monnezza" di Napoli». Tra questi: far usare ai personaggi borse per la spesa di tela riutilizzabili e organizzare nel giardino condominiale un'iniziativa di compostaggio collettivo. Speriamo che la RAI raccolga l’invito per realizzare «un posto verde al sole».<br /></div>Envi.Infohttp://www.blogger.com/profile/05791329924887710528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-66725183111856583242011-04-09T22:56:00.003+02:002011-04-09T23:03:56.965+02:00Forum AcquAzione, a Torino 100 studenti parlano di acqua<a href="http://2.bp.blogspot.com/-xbbLWwv-MPM/TaDJVi61aXI/AAAAAAAAAUE/Kvi6O98yVww/s1600/tvb.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 300px;" src="http://2.bp.blogspot.com/-xbbLWwv-MPM/TaDJVi61aXI/AAAAAAAAAUE/Kvi6O98yVww/s400/tvb.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5593692109182167410" /></a><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm"><span>Hanno tra i 15 e i 20 anni, qualche borchia in faccia oppure no, capelli a spazzola o chiome fluenti e occhi grandi con cui guardare il mondo. Chi sono? Sono i Water Manager, i giovanissimi esperti dell’acqua delle </span><span><b>44 scuole</b></span><span> superiori del Piemonte e di Reggio Emilia che aderiscono a </span><span><b>T.V.B. Ti Voglio Bere</b></span><span>, progetto per la valorizzazione della risorsa idrica del </span><span><b>Centro Studi Ambientali</b></span><span>.</span></p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm"><span>Si sono dati appuntamento a Torino martedì 5 aprile per il convegno annuale </span><span><b>AcquAzione</b></span><span> (realizzato grazie</span><span><b> </b></span><span>ai contributi dell’</span><span><b>Assessorato all’Ambiente della Regione Piemonte</b></span><span>), il momento in cui tutti gli studenti formati in questi anni durante il percorso T.V.B. presentano i lavori svolti sul </span><span><b>tema acqua</b></span><span>: poster, power point, video, testi, questionari, magliette, ecc per dire, ognuno con </span><span><b>competenze</b></span><span> e </span><span><b>linguaggi diversi</b></span><span>, che loro all’acqua ci tengono, loro all’acqua vogliono bene e che dunque se la vogliono bere. Pubblica e sfusa, grazie, che è più buona anche per l’ambiente.</span></p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm"><span>C’è chi arriva da </span><span><b>Novara</b></span><span>, chi da </span><span><b>Venaria Reale</b></span><span>, chi addirittura da </span><span><b>Reggio Emilia</b></span><span> (il progetto lì è promosso da scuola, Provincia di Reggio Emilia e Iren Emilia e si chiama “AcquaPubblica T.V.B. Ti Voglio Bere”) e chi invece gioca in casa sabauda. Li accompagnano i loro emozionati </span><span><b>insegnanti</b></span><span>, Water Manager senior, in un certo senso. Ci hanno creduto anche loro in questi anni al percorso fatto con T.V.B., e ora che il momento è arrivato, fremono come fossero al saggio di danza dei loro rampolli. </span> </p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm"><span>Un bell’applauso di incoraggiamento e via: gli studenti si trasformano in pubblicitari, in nutrizionisti, in deejay o in chimici in erba, salgono sul palco e si raccontano, spiegando nei </span><span><b>Manifesti</b></span><span> chi è e in cosa crede il Water Manager, insegnando ai loro compagni come si idea la </span><span><b>pubblicità progresso per l’acqua del rubinetto</b></span><span> e quali sono le sue </span><span><b>proprietà salutistiche</b></span><span> e come si fa dunque a </span><span><b>convertire</b></span><span> la famiglia e gli amici al berla, senza pregiudizi e con consapevolezza. E poi raccontano le </span><span><b>azioni</b></span><span> realizzate a scuola durante l’anno scolastico all’interno del progetto T.V.B., quelle che vogliono fare in futuro, e insegnano agli altri a interpretare le </span><span><b>etichette delle acque imbottigliate</b></span><span>, che noi italiani continuiamo a comprare a ritmi di 8 miliardi di bottiglie in plastica all’anno. Perché, diciamolo, il lavoro dei Water Manager non è mica finito qui.</span></p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm"><span><b>"T.V.B. Ti Voglio Bere</b></span><span> nelle vostre scuole – dichiara </span><span><b>Stefania Tron</b></span><span> del Centro Studi Ambientali – ha permesso finora di evitare il consumo di </span><span><b>264.000</b></span><span> bottigliette da mezzo litro d’acqua, che equivalgono a </span><span><b>5,3 t</b></span><span> di plastica non prodotta e a </span><span><b>11,3 t di anidride carbonica</b></span><span> non emessa in atmosfera, attraverso l’installazione di 46 fontanelle. Grazie dunque all’impegno delle scuole e grazie a tutti i soggetti che in questi anni hanno permesso la crescita di questa progettualità”. Tra di loro, </span><span><b>Mariella Balbo</b></span><span> della Circoscrizione 7 della Città di Torino spiega che, in verità, il loro unico merito è stato quello di aver creduto nei ragazzi. Hai detto niente.</span></p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm">“<span>È bello vedere come e quanto T.V.B. sia cresciuto, coinvolgendo anche studenti di altre regioni e di età diverse”, aggiunge </span><span><b>Anna Boggio</b></span><span>, Dirigente scolastico del Liceo Gioberti di Torino, all’interno del quale è nato 6 anni fa. </span><span><b>T.V.B. Ti Voglio Bere</b></span><span>, infatti, nel frattempo è andato anche all’università, entrando nelle </span><span><b>13 residenze EDISU</b></span><span> di Torino, con notevoli ricadute ambientali in termini di litri risparmiati e quantità di bottiglie in plastica non consumate grazie all’installazione di sistemi per il trattamento nelle cucine delle residenze, spiega </span><span><b>Chiara Elia </b></span><span>dell’</span><span><b>EDISU Piemonte</b></span><span>. “Voi ragazzi sarete gli amministratori e i decisori di domani – dice il Presidente dell’EDISU, </span><span><b>Umberto Trabucco</b></span><span>, </span><span>per questo è importante che la vostra formazione preveda percorsi come questo di sensibilizzazione e attenzione all’ambiente”. </span> </p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm"><span>E dopo essere stato all’università, quest’anno T.V.B. si è messo in viaggio, per arrivare, come detto, anche a </span><span><b>Reggio Emilia</b></span><span> - al Liceo Aldo Moro, precisamente - dove si è fuso con un progetto precedente, diventando “AcquaPubblica T.V.B. Ti Voglio Bere”. “I risultati finora raggiunti sono molto incoraggianti: sono già stati erogati più di 3.000 litri di acqua sfusa e le attività di formazione e diffusione stanno andando molto bene, anche grazie all’impegno delle insegnanti – dichiara </span><span><b>Fiorenza Genovese</b></span><span> di Iren Emilia, che con la Provincia di Reggio Emilia e il Liceo stesso sostiene il progetto emiliano -. L’augurio per il prossimo anno è quello di poter allargare anche a Reggio Emilia la rete delle scuole aderenti”. Chissà che allora una delle prossime edizioni di AcquAzione” non sia proprio targata RE?</span></p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm"><meta equiv="CONTENT-TYPE" content="text/html; charset=utf-8"> <title></title> <meta name="GENERATOR" content="OpenOffice.org 3.2 (Linux)"> <style type="text/css"> <!-- @page { margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } A:link { so-language: zxx } --> </style> </p><p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%"><span>Per informazioni:
<br />Alessandra Mazzotta – Centro Studi Ambientali - Tel. 011.19710596 <a href="mailto:mazzotta@studiambientali.to.it">mazzotta@studiambientali.to.it</a> - <a href="http://www.studiambientali.to.it/">www.studiambientali.to.it</a> - <a href="http://www.tvb-tivogliobere.it/">www.tvb-tivogliobere.it</a></span></p> <p></p>Porta la Sportahttp://www.blogger.com/profile/03063894482796686513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-9531311787429210122011-03-30T17:37:00.006+02:002011-03-30T18:10:15.742+02:00200 Sporte di solidarietà a Benevento!<a href="http://2.bp.blogspot.com/-_G9wrdZXQkY/TZNStsUyGYI/AAAAAAAAAT8/M1_1JkTnLdg/s1600/sporte%2Bcome%2Baquiloni.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 268px;" src="http://2.bp.blogspot.com/-_G9wrdZXQkY/TZNStsUyGYI/AAAAAAAAAT8/M1_1JkTnLdg/s400/sporte%2Bcome%2Baquiloni.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5589902507442837890" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;"><span style="font-style: italic; color: rgb(0, 102, 0); font-weight: bold;">Ci fa piacere segnalare tra le iniziative di partecipazione al nostro prossimo evento Settimana Nazionale Porta la Sporta 2011 questa bella iniziativa nata in una scuola.</span> <span style="font-style: italic; color: rgb(0, 102, 0); font-weight: bold;">Grazie ragazzi continuate così !</span><br /><br />Solidarietà e rispetto dell’ambiente sono facce della stessa medaglia: questo il punto di partenza per la nuova iniziativa “<span style="font-weight: bold;">Porta la sporta... per Wend Barka</span>”, realizzata dalla Scuola Secondaria di I grado dell’Istituto “<span style="font-weight: bold;">De La Salle</span>” di Benevento.<br />Dopo una raccolta fondi nel mese di dicembre – nell’ambito della manifestazione “<span style="font-weight: bold;">O è Natale tutti i giorni o non è Natale mai</span>” – continua il sostegno di studenti e docenti all’Associazione <span style="font-weight: bold; font-style: italic;">“</span><a style="color: rgb(0, 102, 0); font-weight: bold; font-style: italic;" href="http://www.wendbarka.it/" target="_blank">Wend Barka Onlus</a><span style="font-weight: bold; font-style: italic;">”</span>, che opera in <span style="font-weight: bold;">Burkina Faso </span>per combattere la povertà e l'esclusione sociale, promuovendo l'assistenza educativa e sanitaria dei minori, senza distinzioni religiose, politiche o etniche, garantendo a decine di bambini ed alle loro famiglie le necessità di base e favorendone l'accesso all'istruzione.<br />A partire dal mese di gennaio, gli studenti sono stati coinvolti nella partecipazione attiva al nuovo progetto di solidarietà, che unisce al principio della fratellanza il senso civico ed il rispetto dell’ambiente.<br />In concomitanza con la messa al bando dei sacchetti di plastica – inutile spreco di risorse e fonte gravissima di inquinamento ambientale – e sulla scorta della campagna nazionale promossa dall'<span style="font-weight: bold;">Associazione Comuni Virtuosi</span>, i ragazzi della scuola media hanno creato delle eco-sporte con materiali di riciclo: tende, jeans, tovaglie, copriletti, sacchi di juta e tessuti di vario genere. Con il sostegno delle famiglie, (le più gettonate sono state le nonne con le loro macchine per cucire!) in tre mesi sono state realizzate circa <span style="font-weight: bold;">200 borse</span>, coloratissime, funzionali, comode da ripiegare e mettere in borsa, da utilizzare non solo per la spesa ma per gli usi più diversi.<br />Tutte le sporte saranno messe in vendita <b>dal 25 aprile al 1 maggio</b> in piazza Roma alla <span style="font-weight: bold;">“Festa del riciclo”</span> promossa dall’Asia di Benevento, nell’ambito della manifestazione “<b>Benevento Città del Benessere</b>”; il ricavato sarà completamente devoluto in favore di<span style="font-weight: bold;"> “Wend Barka Onlus”</span>.<br />Applicare concretamente i principi fondamentali della convivenza civile (rispetto degli altri e dell’ambiente), farsi promotori attivi di stili di vita ecosostenibili e sviluppare il senso di responsabilità e di una solidarietà reale sono stati gli obiettivi perseguiti da studenti e docenti.</div>Porta la Sportahttp://www.blogger.com/profile/03063894482796686513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-32266825085966590752011-03-14T17:50:00.002+01:002011-03-14T18:01:18.012+01:00L’eco-film che nasce dal web<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/-a2SyFfo06kc/TX5JunBzeFI/AAAAAAAAAEg/f6rISOEy004/s1600/Itali%2540mbiente.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 282px; height: 320px;" src="http://2.bp.blogspot.com/-a2SyFfo06kc/TX5JunBzeFI/AAAAAAAAAEg/f6rISOEy004/s400/Itali%2540mbiente.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5583981653085354066" /></a><br /><div>Di Eleonora Anello</div><div><br /></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;"><a href="http://www.avoicomunicare.it/blogpost/italimbiente-il-vostro-eco-film-salvare-lambiente" target="_blank"><b><span class="Apple-style-span" >Itali@mbiente</span> </b></a>è il nuovo progetto di <a href="http://enviinfo.blogspot.com/2009/09/my-blog-is-my-message.html" target="_blank"><b><span class="Apple-style-span" >Avoicomunicare</span></b></a>, il blog di <b>Telecom Italia</b> dedicato al dialogo e al confronto su temi cruciali per il futuro della società. Temi delle discussioni tra internauti ed esperti: l‘ambiente e lo sviluppo sostenibile, gli equilibri possibili tra mondi e culture diverse, l’integrazione, la costruzione della pace. L’attiva community, sempre al centro delle attenzioni di Telecom, si sta impegnando a realizzare il primo documentario prodotto, sceneggiato e diretto interamente dalla rete.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L’idea è di <b>Mario Tozzi</b>, geologo e noto divulgatore scientifico, che ne sarà il curatore e il garante dell’attività scientifica oltre che il responsabile, insieme al team Avoicomunicare, della strutturazione e dei contributi provenienti dalla rete. Ogni utente infatti potrà dare il suo apporto su un tema, anch’esso selezionato dalla community, che è il disagio ambientale in tutte le sue accezioni. Nello specifico quindi ogni reporter si potrà dedicare al consumo di territorio, oppure alla biodiversità, al traffico urbano, agli impianti industriali o ai rifiuti.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Chiunque voglia denunciare delle situazioni non necessariamente allarmistiche ma comunque di rischio per l’ambiente, può avvalersi degli strumenti e della notorietà messi a disposizione da una grande azienda di telecomunicazioni e dalla collaborazione di tutti coloro che vorranno unirsi all’opera collettiva. A quanto viene espresso nel Manifesto del progetto, lo scopo è documentare in modo scientifico, arrivando a costruire una mappa ragionata, il disagio ambientale presente nel nostro paese. L’intenzione non è meramente di denuncia. Verrà dato spazio anche a esempi positivi di riconversione ecologica.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Si può inviare ogni tipo di contributo: video, fotografie, disegni e testi scritti o parlati. Particolare attenzione verrà data alla documentazione del passato.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">I partecipanti verranno omaggiati con una special box con il dvd del documentario e un piccolo spazio all’interno del sito web del progetto nel quale presentarsi.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Per partecipare alla realizzazione dell’eco-film, ciascun reporter ambientale può proporsi direttamente sul sito dove è possibile visionare gli elaborati già inviati e che concorrono alla selezione.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il film sarà lanciato il 5 giugno 2011, giornata mondiale dell’ambiente. Inizialmente verrà distribuito sul circuito internet, scaricabile o in streaming, solo successivamente approderà al cinema e in televisione.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Siamo curiosi di vedere Itali@mbiente, frutto della collaborazione della rete, convinti che la diffusione delle informazioni possa essere uno strumento privilegiato per raggiungere buoni obiettivi anche in campo ambientale.</div>Envi.Infohttp://www.blogger.com/profile/05791329924887710528noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-84361686777872560782011-02-26T23:30:00.009+01:002011-02-27T11:30:39.206+01:00Apre i battenti il San Francisco Green Film festival<div><iframe title="YouTube video player" width="560" height="349" src="http://www.youtube.com/embed/Q9UyVuWECrA" frameborder="0"></iframe></div><div>
<br /></div><meta equiv="content-type" content="text/html; charset=utf-8"><div style="text-align: justify;">Debutta nella sua prima edizione, <b>dal 3 al 6 marzo 2011, </b>il <a href="http://sfgreenfilmfest.org/" target="_blank"><span class="Apple-style-span"><b>San Francisco Green Festival</b> </span></a> con l'intenzione di portare un elemento di novità nel panorama dei festival ambientalisti. Prerogativa degli organizzatori è quella di voler rappresentare come manifestazione, non solamente un'occasione di informazione sulle problematiche ambientali, ma soprattutto per ispirare le persone a passare all'azione.</div><div style="text-align: justify;">
<br /></div><div style="text-align: justify;">"Vogliamo differenziarci come festival ", dice la fondatrice <b>Rachel Caplan</b>, con oltre 13 anni di esperienza nel mondo dei festival e della distribuzione cinematografica. "Offriremo strumenti e risorse alle persone per promuovere un loro coinvolgimento all'interno delle nostre associazioni partner, oltre che a metterli a conoscenza delle problematiche ambientali. Il festival vuole agire come catalizzatore tra i film e l'attivismo ambientalista. All'interno della sede dove avvengono le proiezioni, il Landmark Theatres Embarcadero Center Cinema è stato allestito "<b>The Festival Hub"</b>,<b> </b> uno spazio dove gli spettatori possono riunirsi, incontrare registi ed entrare in discussioni emozionanti da cui trarre ispirazione ”.</div><meta equiv="content-type" content="text/html; charset=utf-8"><div style="text-align: justify;">Gli organizzatori hanno messo insieme un programma di oltre 60 film su temi come la lotta in corso per preservare San Bruno Mountain, la minaccia alla qualità delle acque del sud della Louisiana, e l'inquinamento in Cina causato dal rifiuti elettronici che arrivano da altri paesi. </div><div style="text-align: justify;">
<br /></div><div style="text-align: justify;">Aprirà la rassegna, presentato da Berkeley Plastic Pollution Coalition la proiezione del documentario <b>"</b><b>Bag it</b><b>"</b> che documenta la battaglia globale per ridurre o vietare l'uso di sacchetti di plastica con la presenza della produttrice Michelle Hill.</div><meta equiv="content-type" content="text/html; charset=utf-8"><meta equiv="content-type" content="text/html; charset=utf-8"><div style="text-align: justify;">
<br /></div><div style="text-align: justify;">La scrittrice ed eco-attivista <b>Margaret Atwood</b> oggi settantenne interverrà in collegamento alla proiezione del documentario di Ron Mann<a href="http://www.sphinxproductions.com/films/flood/" target="_blank"><span class="Apple-style-span"> <b>“In the wake of the flood"</b></span></a> tratto da un suo libro. </div><div style="text-align: justify;">
<br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Werner Herzog</b> presenterà il film <b>"Happy People: a year in the Taiga"</b> da lui scritto e narrato che racconta sui cacciatori di pellicce della remota Siberia diretto dal regista russo Dmitry Vasyukov .</div><div style="text-align: justify;">Il regista svedese<b> Fredrik Gertten</b> presenta il suo controverso documentario <b>"Bananas!”</b> che racconta di una causa legale intentata dai lavoratori impegnati nella raccolta delle banane in Nicaragua resi sterili a causa di un pesticida usato per le banan<img src="http://www.blogger.com/img/blank.gif" alt="Grassetto" border="0" class="gl_bold" />e prodotto dalla Dole Food Co che ha a sua volta reagito con una causa per diffamazione. </div><div style="text-align: justify;">Il documentario <b>"Back to the Garden: Flower Power Comes Full Circle"</b> vede il regista <b>Kevin Tomlinson </b>incontrare gli esponenti di una comune rurale di Washington da lui intervistati nel 1988, che raccontano di quello che oggi chiamiamo sostenibilità e vivere fuori dal mondo in totale autosufficienza. La proiezione a cui interverrà il registra verrà seguita da una festa "Flower Power" After-Party.</div><div style="text-align: justify;">
<br /></div><div style="text-align: justify;">Il party, secondo Rachel Caplan, sarà l'occasione per i sostenitori del movimento verde di rendere omaggio alla controcultura e abbracciare le proprie radici come nuovi<img src="http://www.blogger.com/img/blank.gif" alt="Grassetto" border="0" class="gl_bold" /> Hippie 2.0. </div><div style="text-align: justify;">Chiude infine il festival la proiezione di <b>"The 4th Revolution: Energy Autonomy"</b> del tedesco <b>Carl A. Fechner</b>, che raffigura un futura società globale basata sulle energie rinnovabili. </div><div style="text-align: justify;">
<br /></div>Porta la Sportahttp://www.blogger.com/profile/03063894482796686513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-8638434251307900192011-02-14T12:10:00.006+01:002011-02-14T12:19:20.546+01:00A Sanremo il “Festival dell’Acqua Italiana”<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/-6A_IsM9Sj3M/TVkOD5wtZPI/AAAAAAAAAEY/Ask6A4T7pMo/s1600/festival%2Bsanremo.JPG"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 200px; height: 200px;" src="http://4.bp.blogspot.com/-6A_IsM9Sj3M/TVkOD5wtZPI/AAAAAAAAAEY/Ask6A4T7pMo/s400/festival%2Bsanremo.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5573501474055218418" /></a><br /><div style="text-align: justify;">Dal 12 al 19 febbraio prossimi, mentre sul palco dell’Ariston si alterneranno cantanti e ospiti internazionali, il tutto condito da una bella manciata di gossip, pettegolezzi e scandali, fuori dal teatro, le strade di Sanremo si riempiranno di manifestazioni parallele grazie al Sanremoff. L’ormai famoso contenitore delle manifestazioni collaterali al Festival della Canzone Italiana, ideato da Pepi Morgia, è caratterizzato da molti appuntamenti: show case, presentazioni di libri, mostre ma anche dibattiti, musica e performance nei locali.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La novità davvero rilevante di Sanremoff 2011 è però la realizzazione del <a href="http://www.acquabenecomune.imperia.it/" target="_blank"><b><span class="Apple-style-span">Festival dell’Acqua</span></b></a> in programma per giovedì 17 e venerdì 18 febbraio. Si tratta di una delle numerose manifestazioni coordinate dalla <a href="http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/" target="_blank"><b><span class="Apple-style-span">campagna referendaria</span></b></a> "<b>2 sì per l'acqua bene comune"</b>, l'iniziativa lanciata dal Forum Italiano dei movimenti per l'acqua pubblica per promuovere i due sì ai referendum abrogativi approvati lo scorso 12 gennaio dalla Corte costituzionale grazie alla raccolta di un milione e 400 mila firme.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Dopo la scelta del logo vincitore che caratterizzerà la campagna – sullo sfondo una bolla d'acqua azzurra con sopra una mano che con la matita pone la croce sul sì – e i video messaggi di Elio e Le Storie Tese e Pietro Sermonti scaricabili dal sito del referendum, il prossimo appuntamento in agenda è il Festival dell'Acqua a Sanremo.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L’approccio comunicativo delle due giornate sarà caratterizzato da "flashmobs" nel centro di Sanremo, realizzati da artisti di strada della Federazione Nazionale Arte di Strada e attivisti del Forum, dal coinvolgimento di postazioni radio e televisive per il rilascio di interviste, da una Conferenza stampa del CIMAP (Comitato per la difesa dell'acqua pubblica di Imperia) per presentare il Festival dell'Acqua e da incontri pubblici con voci, suoni, immagini e letture sull'acqua.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La due giorni si concluderà venerdì 18 febbraio con il concerto gratuito cui parteciperanno Andrea Rivera, Niccolò Fabi, Lorenzo e Simone dei "Mercanti di liquore" e i "Nadamas". Per chi non riuscirà a recarsi a Sanremo, è previsto anche lo streaming web del concerto, accessibile dal sito del Comitato referendario.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">«Il Festival dell’Acqua a Sanremo del 17-18 febbraio – spiega Giorgio Caniglia del Coordinamento imperiese per l’Acqua Pubblica - è stato scelto come la prima manifestazione di rilievo della campagna referendaria. Il Festival di Sanremo costituisce l’evento mediatico più importante dell’anno in Italia: un momento nel quale televisioni, radio, giornali saranno tutti presenti. È un’occasione irrepetibile, quindi, per poter farsi vedere e parlare al “grande pubblico”, perché siamo consapevoli che se vogliamo vincere i referendum dobbiamo arrivare a tutti. Quindi, oltre alla musica con il concerto finale, faremo animazione nelle strade e piazze di Sanremo con la partecipazione di Artisti di strada, migliaia di palloncini azzurri per coinvolgere, oltre che i media, anche le famiglie».</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Quest’anno Sanremo non sarà ricordata solamente come la capitale dei fiori e della musica italiana, ma anche come luogo di incontro e riflessione su una tematica attuale e delicata cui è legato il futuro di tutti i cittadini italiani.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Di Silvia Musso</div>Envi.Infohttp://www.blogger.com/profile/05791329924887710528noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-3169906600315107132011-02-01T19:39:00.006+01:002011-02-01T19:50:35.958+01:00Oggi ragazzi in azione contro in rifiuti in California<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_j_j_rEU2dDs/TUhVF16baxI/AAAAAAAAAT0/uCLSJh-fQKY/s1600/WWWRD_email_poster_1011.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 400px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_j_j_rEU2dDs/TUhVF16baxI/AAAAAAAAAT0/uCLSJh-fQKY/s400/WWWRD_email_poster_1011.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5568794498103470866" /></a><p style="margin-bottom: 0cm">Gli alunni della quinta classe della scuola <b><a href="http://www.mountmadonnaschool.org/node/1175" target="_blank">Mount Madonna School</a></b> di Watsonville in California all'interno di varie proposte di progetti a difesa dell'ambiente hanno scelto di concentrarsi su un programma di protezione delle <b>otarie</b> della California, specie tra le più minacciate della West Coast del Pacifico. I ragazzi sono impegnati in diverse attività a difesa di questi animali a partire dall'analisi di quelle azioni compiute dagli uomini che possono metterli in pericolo.</p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; ">I ragazzi hanno voluto così creare un evento che potesse sensibilizzare le persone sul problema dei rifiuti che finiscono in mare e che <b>per l'80% arrivano dalla terraferma</b>.</p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; ">Per azione degli agenti atmosferici e attraverso i corsi d'acqua i rifiuti si riversano in mare e, soprattutto quelli in plastica, possono rappresentare un serio pericolo per le otarie ed altri animali marini. Sacchetti, reti, pezzi di imballaggio come quelli a forma di anello possono catturare o imbrigliare i mammiferi marini che finiscono di morire per fame, asfissia, o diventare vittime di altri predatori, oppure possono ingerirli accidentalmente scambiandoli per cibo con conseguenze altrettanto letali .</p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; ">Ed ecco l'idea e l'invito per l'evento che ha avuto luogo oggi: <b>The</b> <b>World Wide Waste Reduction Day</b>, La Giornata Internazionale di Riduzione dei Rifiuti, per salvare mari ed oceani perché tante persone che si impegnano in tutto il mondo possono fare la differenza .</p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; ">Ai partecipanti è stato richiesto di raccogliere dei rifiuti abbandonati di fotografarli ed inviare foto e luogo del ritrovamento ad una casella di posta elettronica.</p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; "><br /></p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; "><br /></p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; "><br /></p> <p style="text-align: justify;margin-bottom: 0cm; "><br /></p>Porta la Sportahttp://www.blogger.com/profile/03063894482796686513noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-14545907212287540292011-01-27T10:53:00.005+01:002011-01-27T11:00:50.810+01:00UNITI PER L'AMBIENTE<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_j_j_rEU2dDs/TUFBI_mZ6dI/AAAAAAAAATo/iCjb8H9ZHOA/s1600/animals%2Bunited.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 300px; height: 200px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_j_j_rEU2dDs/TUFBI_mZ6dI/AAAAAAAAATo/iCjb8H9ZHOA/s400/animals%2Bunited.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5566802237173918162" /></a><div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Abbinato al film Animals United prende il via un progetto unico al mondo promosso da WWF e Mondo Home Entertainment</div></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Si può contribuire alla difesa delle specie anche attraverso la propria creatività. </div><div style="text-align: justify;">E’ questa la sfida proposta da <b>WWF </b>e <b>Mondo Home Entertainment </b>in occasione dell’uscita del film <b>Animals United</b> che racconta la lunga marcia di tutti gli animali della terra verso la Conferenza Mondiale per l’Ambiente dove chiederanno di difendere l’ecosistema messo a rischio dall’uomo. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Nel mese di gennaio è partito il progetto “<b>UNITI PER L’AMBIENTE</b>” rivolto alle scuole primarie. Con l’aiuto dei compagni e insegnanti i ragazzi sono invitati a inventare una vera propria sceneggiatura sotto forma di elaborato grafico o scritto ispirandosi alle tematiche ambientali contenute in uno speciale KIT informativo creato dai promotori.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il regolamento completo su <i><b>www.animalsunited3d.it</b></i> dove è possibile anche richiedere il kit informativo inviando una mail a: <i><b>kitwwf@animalsunited3d.it</b></i>. </div><div style="text-align: justify;">L’iniziativa è aperta a tutti fino al <b>28 febbraio 2011</b>. Già 4000 classi italiane hanno ricevuto lo speciale KIT con l’invito a partecipare. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La sceneggiatura migliore, selezionata da una giuria di esperti del mondo del cinema e della comunicazione, sarà utilizzata da Mondo Tv per la realizzazione per un cartone animato originale che verrà distribuito in DVD: in questo modo si aiuterà il WWF a realizzare i progetti di salvaguardia delle specie più a rischio, come tartarughe, orsi polari, rinoceronti, tigri, grazie al contributo ricavato dalle vendite del DVD. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Continua a leggere <a href="http://www.wwf.it/client/ricerca.aspx?root=26880&content=1" target="_blank">sul sito del WWF.</a></div>Porta la Sportahttp://www.blogger.com/profile/03063894482796686513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6959594535563821782.post-16089147501123210012011-01-14T13:13:00.006+01:002011-01-14T13:30:48.350+01:00Imparare a scuola a bere consapevole<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_j_j_rEU2dDs/TTBBCVMcG2I/AAAAAAAAATY/jIL7cqFcQzk/s1600/scuola.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 380px; height: 241px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_j_j_rEU2dDs/TTBBCVMcG2I/AAAAAAAAATY/jIL7cqFcQzk/s400/scuola.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5562017048107424610" border="0" /></a>A <span style="font-weight: bold;">DeWitt</span> una cittadina sobborgo di <span style="font-weight: bold;">Syracuse</span> negli USA i ragazzi che frequentano la quinta classe presso la scuola privata MPH, Manlio Pebble Hill appartengono al gruppo di 183 studenti che ha ricevuto in dono una borraccia in acciaio inossidabile personalizzata con l'impressione del proprio nome e il nome della scuola.<br /></div><div style="text-align: justify;"><br />"Le bottiglie di plastica sono una di quelle cose che di solito finiscono nelle discariche", ha detto Bruno, secondo da destra nella foto. "Quando uso la mia borraccia mi sento come se stessi aiutando l'universo non usando più plastica. Le bottiglie di plastica non si prestano per essere riutilizzate, si consumano e si formano delle muffe ". </div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;"> </div><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Jayne Charlamb, che presiede il Comitato di <span style="font-weight: bold; font-style: italic;">MPH Green Committee </span>racconta che la distribuzione delle bottiglie rappresenta la fase finale di un progetto di educazione ambientale che ha visto anche l'eliminazione della vendita di acqua in bottiglia in tutto il campus e l'istallazione di fontane ed erogatori di acqua microfiltrata e refrigerata dove si possono riempire le borracce. </p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Allo stesso tempo si serve l'acqua del campus anche durante tutte le riunioni e gli eventi al posto dell'acqua in bottiglia.</p><div style="text-align: justify;">Con la distribuzione delle borracce ci sono state dibattiti nelle classi su cosa si intende per comportamenti ecologicamente responsabile. Il cambiamento ha provocato qualche protesta soprattutto da parte dei ragazzi più grandi delle scuole medie che trovavano più comodo utilizzare acqua in bottiglia usa e getta </div><div style="text-align: justify;"> </div><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">"C'è stata qualche resistenza," ha detto Charlamb. "Ma è importante spiegare ai ragazzi che non sempre ciò che ci risulta facile e conveniente è la migliore scelta per l'ambiente, e i ragazzi si stanno abituando a fare queste considerazioni prima di agire. Questo insegnamento va trasmesso ai bambini con l'educazione scolastica in modo che possano condividerlo tornando a casa con le famiglie. " </p><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;"> </div><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Gli studenti hanno appreso che sono circa <span style="font-weight: bold;">140 milioni</span> le bottiglie monouso in plastica che finiscono nelle discariche ogni giorno e che , se messe una accanto all'altra coprirebbero il tragitto che da New York porta in Cina e ritorno. Inoltre ,di questi 140 milioni , solamente una minima parte ne viene riciclata e grandi quantità raggiungono i corsi d'acqua e a seguire i mari e gli oceani inquinando per centinaia e centinaia di anni.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">La scuola ha inoltre installato pannelli solari sul tetto, sta aumentando le percentuali di materiali riciclati, praticando il compostaggio, e tagliando il consumo di carta, evitando, tra le altre azioni, la spedizione di lettere per posta. </p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><br /></p> <p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p>Porta la Sportahttp://www.blogger.com/profile/03063894482796686513noreply@blogger.com0