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mercoledì 11 agosto 2010

Australia, gli elettori preoccupati per il cambiamento climatico


Laburisti e liberali sono “missing on climate"

Un sondaggio commissionato a fine luglio dall'Australian conservation foundation (Acf) e dal Wwf ha rivelato che per il 78% degli elettori australiani il cambiamento climatico è uno dei più grossi problemi e che pensano che le scelte dei partiti su questo tema possano influenza il loro prossimo voto.

Una brutta notizia soprattutto per il Partito laburista che aveva fatto della prudenza (e della revisione) rispetto alle sue precedenti politiche ambientali uno dei punti centrali della sua campagna elettorale. Quasi la metà dei cittadini australiani pensa che il global e warming avrà una forte influenza nella scelta del partito da votare, con percentuali altissime tra i giovani e con un bel pezzo di elettorato del Labor che sembra disposto a dirottare il suo voto sui Greens.

L'Acf sottolinea che il problema del clima influenzerà il voto dell' 81% degli elettori "soft"
( indecisi ) e dell'84% degli elettori giovani (18-24 anni). Inquinamento e cambiamento climatico avranno un forte peso anche sulle intenzioni di voto degli elettori "rusted" (arrugginiti, cioè i fedelissimi), con un inaspettato 70% degli elettori liberali e un altissimo '85% degli elettori laburisti e il 90% degli elettori Verdi.

La premier laburista Julia Gillard sembra pagare il suo accordo con le grandi compagnie minerarie australiane ed il cambiamento climatico ed il rinvio dell'approvazione di una legge sull'emissions trading si stanno rivelando scogli sui quali rischiano di infrangersi le sue speranze di vittoria elettorale. Difficilmente alla Gillard basterà la proposta di una politica climatica incentrata sulle "citizens' assembly" per fissare un carbon price, visto che la scelta é stata una delle più criticate dai cittadini sondati. Il Labor, se vuole recuperare, dovrà cercare di "riassestare" la sua politica sul clima negli ultimi giorni di campagna elettorale che rimangono. Sembra possibile che i laburisti propongano nuovi incentivi per scoraggiare disboscamento e maggiori finanziamenti per i "climate schemes".

L'unica concessione della Coalition conservatrice di Abbott all'ambiente è la promessa di investire nello stoccaggio della CO2 nel suolo e negli alberi se i liberali vinceranno le elezioni. Comunque un passo avanti rispetto alla negazione assoluta del global warming di soli pochi mesi fa.

Riferendosi ai due partiti maggiori, laburisti e liberal-conservatori, il direttore esecutivo dell'Acf, Don Henry, ha detto che «Questo sondaggio ha dimostrato che l'opinione pubblica non è soddisfatta e che entrambi i partiti sono "missing on climate". La Signora Gillard e il signor Abbott non stanno prendendo sul serio il cambiamento climatico, ma gli elettori australiani pensano che dovrebbero farlo». Secondo Don Henry «Gli australiani sono alla ricerca di una leadership che ci aiuti a compiere la transizione da una economia inquinamento dipendente a un'economia più pulita. I Partiti devono competere tra loro nel tentativo di dimostrare come vogliono investire nell'economia pulita, mettere un prezzo all'inquinamento e rendere più economica l'energia pulita».

Articolo tratto da: www.greenreport.it

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