Gli abitanti e i turisti di New York sfideranno questa torrida estate accompagnati dalle tanto attese fontanelle pubbliche itineranti: il Sindaco Bloomberg e il commissario della protezione ambientale Cas Halloway, hanno lanciato “Water on-the-go”, un nuovo programma per rendere più accessibile l’acqua potabile negli spazi pubblici della città.
Le nuove fontanelle si trovano in luoghi a un intenso passaggio pedonale come le piazze, i parchi, i mercati, sopperendo ad una penuria storica. Le strutture, 10 fontane composte da sei rubinetti ai quali dissetarsi direttamente o riempire contenitori, oltre a ciotole per gli amici a quattro zampe, in base a un preciso un calendario estivo, si muoveranno attorno alla città, in quanto facilmente collegabili agli idranti all’alba e rimosse a fine giornata. Ad esempio, alcune postazioni si possono trovare il martedì a Brooklyn Borough Hall Greenmarket, il venerdì presso Union Square Greenmarket, il sabato, a seconda degli eventi, lungo le passeggiate a Staten Island, Sunnyside, e la domenica presso il Brooklyn Bridge Park.
Il sindaco Bloomberg ha sottolineato i forti investimenti effettuati, oltre 21 miliardi di dollari, per mantenere e migliorare il sistema che serve ogni giorno gli 8,4 milioni di abitanti della metropoli americana. Holloway precisa, invece, come l’acqua della città sia pulita e presente in grande quantità, distribuita da oltre 7000 miglia di condutture e proveniente da 19 riserve e 3 laghi naturali, lontani fino a 250 chilometri dalla città, e filtrata dallo stesso ecosistema formatosi, che la arricchisce di sali minerali lungo il percorso.
Inoltre è una bevanda che permette di contrastare il grande consumo di prodotti zuccherati e soft drinks, dei quali gli americani sono grandi consumatori. Ecco una prima valenza educativa e didattica: effettuare una scelta naturale per vincere l’arsura estiva. Halloway sottolinea anche l’aspetto economico, sostenendo che oltre al benessere fisiologico, quest’acqua rappresenta anche un ottimo investimento, in quanto a circa un penny per gallone, risulta 1000 volte più economica dell’acqua in bottiglia.
Una virata decisa verso forme più democratiche e sostenibili, visti i dati delle statistiche precedenti. I contenitori che trovano posto negli uffici pubblici e privati, oltre alle tonnellate di bottigliette di plastica hanno un impatto economico e ambientale devastante. Negli Stati Uniti vengono usati 17 milioni di barili di petrolio all’anno per produrre bottiglie di plastica per l’acqua, causando oltre 2,5 milioni di tonnellate di inquinamento da anidride carbonica.
Che l’acqua potabile sia un business in continua evoluzione e crescita è un dato di fatto: basti pensare che nell’estate del 2007, Craig Zucker, fondò la Tap’d NY (tap sta per rubinetto), società che si occupa di imbottigliare l’acqua di New York, rivenduta poi a 1 dollaro e 50 la bottiglietta. Un’idea azzeccata e una scommessa onerosa per le tasche dei newyorkesi, che pur pagando già una bolletta dell’acqua, hanno risposto in modo inaspettato, con oltre 50000 confezioni vendute in soli sei mesi, grazie ad una rete di 75 tra negozi, bar e ristoranti che hanno aderito all’iniziativa.
Il problema dei costi è una piaga endemica che investe l’intero pianeta: in Italia una ricerca dell’Adoc evidenzia come il costo dell’acqua minerale sia salito del 6%, tanto che mezzo litro di minerale costerebbe il 133% in più rispetto al 2001. Inoltre, il fattore caldo e l’assoluta necessità, fanno sì che i prezzi arrivino alle stelle, in quanto la grande distribuzione riduce l’offerta sulle bottiglie da 1,5 litri nel periodo giugno-settembre, con una contrazione anche del 30%.
Gli aumenti sono in media del 5,9% mentre per una bottiglia da 0,5 litri si arriva al 13,9% in più. Le fasce più deboli, gli anziani ed i bambini, risultano le categorie più colpite, vista la loro frequente necessità di bere. Alcune amministrazioni hanno risposto a questo problema attraverso diversi progetti. A Foligno e Spoleto, ad esempio, dal 6 maggio scorso sono state inaugurate le prime fontane pubbliche della Regione Umbria. Per tutto il mese è stata erogata gratuitamente acqua frizzante, che, dopo il primo mese di lancio costerà ai cittadini 5 centesimi. L’iniziativa, in forme analoghe, è seguita anche dai Comuni di Roma e Pistoia, rientrando nei ‘Percorsi innovativi di riduzione dei rifiuti alla fonte’, progetto sperimentale promosso dalla Regione Umbria per limitare l’impatto dei rifiuti sull’ambiente.
Iniziative del genere sono una risposta forte al caro acqua che affligge i cittadini e dovrebbero costringere i produttori di acqua in bottiglia a rivedere le loro strategie commerciali. Sensibilizzare le persone ad un uso responsabile delle risorse idriche, riavvicinandole alla natura per combattere sprechi e risparmiare: l’acqua è un bene che va tutelato e rispettato con grande attenzione e parsimonia e, soprattutto, dev’essere accessibile a prezzi ragionevoli ad ognuno di noi, anche alla luce del recente decreto legge per la privatizzazione dell’acqua, spettro che rischia di far lievitare i costi dell’acqua che sgorga dai nostri rubinetti.
Per la nostra Italia probabilmente il costo sarebbe troppo oneroso. Per non parlare della mentalità che ancora manca a riguardo. L' idea però è molto interessante.
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