150. Ad oggi è questo il numero dei Big Jump che domenica 11 luglio alle ore 15 avranno luogo in tutti i grandi bacini idrografici europei. Non si tratta di un’esperienza mistica orientale, nè di un rito purificatore e lo si intuisce dando uno sguardo ai nostri fiumi, ma di una campagna promossa dall’European Rivers Network (ERN) che prevede che ad una stessa ora, in uno stesso giorno, venga effettuato un tuffo collettivo nei più importanti fiumi delle città europee.
Il grande salto ha la funzione di sensibilizzare gli ignari passanti e coloro che godranno dello spettacolo e, grazie alla eco mediatica che susciterà il gesto, oggi inconsueto, si punteranno i riflettori sulla qualità delle acque e sul recupero della balneabilità nei grandi fiumi. La dimostrazione poi servirà anche a spronare le istituzioni affinché si attivino a realizzare grandi progetti urbani che includano queste parti di città ormai lasciate all’abbandono e all’incuria.
Quella che oggi appare una stravagante iniziativa, solo qualche decina d’anni fa un tuffo al fiume veniva considerato un normale quanto refrigerante rimedio contro la calura estiva, sarà un'occasione per invitare i cittadini a riappropriarsi di queste aree, per riconsiderarle una risorsa comune. Come afferma il movimento attraverso il proprio sito, il ventesimo secolo è stato un periodo in cui nel nostro continente i fiumi hanno perso di appeal: il loro accesso spesso non è consentito e alcuni bacini sono diventati vere e proprie discariche a cielo aperto. È come se la gente e le amministrazioni avessero voltato le spalle al fiume, spesso vero e proprio simbolo di alcune città, come il Po per Torino, la Senna per Parigi o il Danubio per Vienna... e gli esempi sono tantissimi.
In Italia sono previsti diversi Big Jump, dal Po all’Adda, fino addirittura al funestato Lambro. Sul sito di Legambiente è possibile vedere una mappa dei luoghi dell’iniziativa. Alla dimostrazione a favore dell’acqua nell’acqua viene data particolare enfasi su Facebook anche se ad oggi le adesioni ufficiali sono contenute.
Attraverso le proprie azioni, l’ERN ha dimostrato che la “riconciliazione” dei cittadini con i propri fiumi, il ritornare ad avere forti legami, possono essere possibili. Il Big Jump del 2002, l’"International Elbe-Swimming Day”, raccolse 100.000 persone per celebrare la riscoperta del fiume Elba, un corso che risultava essere tra i più inquinati d'Europa. Dalla sorgente dell’Elba nella Repubblica Ceca, attraverso la Germania orientale, alla foce, nei pressi di Amburgo, furono organizzati 55 punti in migliaia di chilometri gestiti da più di 200 gruppi locali. Da allora, quelli dell’ERN giurano che ciò che è stato realizzato per l'Elba sarà realizzato anche per i fiumi, bacini idrici e paesi, ovunque! La manifestazione ha poi dato il via a un progetto di riqualificazione seria che ha permesso ai tedeschi non solo di difendersi dal fiume ma anche di viverlo.
Anche le amministrazioni a livello centrale si sono mosse a favore della tutela delle acque attraverso una direttiva quadro impartita dalla Comunità Europea. Si tratta sicuramente di un ottimo strumento legislativo non abbastanza efficace per raggiungere dei buoni risultati. L’ERN e tutti i tuffatori hanno capito che è essenziale ottenere il sostegno dell’opinione pubblica.
Ci auguriamo che il Big Jump possa essere il segno precursore di una nuova epoca come stimolo di nuovi progetti urbani che facciano ritornare i fiumi popolari, come lo sono stati non molto tempo fa ed anche lo scenario di piste ciclabili, teatri di laboratori didattici e percorsi turistici.
Il grande salto ha la funzione di sensibilizzare gli ignari passanti e coloro che godranno dello spettacolo e, grazie alla eco mediatica che susciterà il gesto, oggi inconsueto, si punteranno i riflettori sulla qualità delle acque e sul recupero della balneabilità nei grandi fiumi. La dimostrazione poi servirà anche a spronare le istituzioni affinché si attivino a realizzare grandi progetti urbani che includano queste parti di città ormai lasciate all’abbandono e all’incuria.
Quella che oggi appare una stravagante iniziativa, solo qualche decina d’anni fa un tuffo al fiume veniva considerato un normale quanto refrigerante rimedio contro la calura estiva, sarà un'occasione per invitare i cittadini a riappropriarsi di queste aree, per riconsiderarle una risorsa comune. Come afferma il movimento attraverso il proprio sito, il ventesimo secolo è stato un periodo in cui nel nostro continente i fiumi hanno perso di appeal: il loro accesso spesso non è consentito e alcuni bacini sono diventati vere e proprie discariche a cielo aperto. È come se la gente e le amministrazioni avessero voltato le spalle al fiume, spesso vero e proprio simbolo di alcune città, come il Po per Torino, la Senna per Parigi o il Danubio per Vienna... e gli esempi sono tantissimi.
In Italia sono previsti diversi Big Jump, dal Po all’Adda, fino addirittura al funestato Lambro. Sul sito di Legambiente è possibile vedere una mappa dei luoghi dell’iniziativa. Alla dimostrazione a favore dell’acqua nell’acqua viene data particolare enfasi su Facebook anche se ad oggi le adesioni ufficiali sono contenute.
Attraverso le proprie azioni, l’ERN ha dimostrato che la “riconciliazione” dei cittadini con i propri fiumi, il ritornare ad avere forti legami, possono essere possibili. Il Big Jump del 2002, l’"International Elbe-Swimming Day”, raccolse 100.000 persone per celebrare la riscoperta del fiume Elba, un corso che risultava essere tra i più inquinati d'Europa. Dalla sorgente dell’Elba nella Repubblica Ceca, attraverso la Germania orientale, alla foce, nei pressi di Amburgo, furono organizzati 55 punti in migliaia di chilometri gestiti da più di 200 gruppi locali. Da allora, quelli dell’ERN giurano che ciò che è stato realizzato per l'Elba sarà realizzato anche per i fiumi, bacini idrici e paesi, ovunque! La manifestazione ha poi dato il via a un progetto di riqualificazione seria che ha permesso ai tedeschi non solo di difendersi dal fiume ma anche di viverlo.
Anche le amministrazioni a livello centrale si sono mosse a favore della tutela delle acque attraverso una direttiva quadro impartita dalla Comunità Europea. Si tratta sicuramente di un ottimo strumento legislativo non abbastanza efficace per raggiungere dei buoni risultati. L’ERN e tutti i tuffatori hanno capito che è essenziale ottenere il sostegno dell’opinione pubblica.
Ci auguriamo che il Big Jump possa essere il segno precursore di una nuova epoca come stimolo di nuovi progetti urbani che facciano ritornare i fiumi popolari, come lo sono stati non molto tempo fa ed anche lo scenario di piste ciclabili, teatri di laboratori didattici e percorsi turistici.
Nessun commento:
Posta un commento