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martedì 2 agosto 2011

Orti urbani ? Non sempre permessi in Nord America



In Italia e in altri paesi si sta verificando un ritorno alla terra con un boom di coltivazioni degli orti, anche urbani, e di aziende agricole che aprono agriturismi.
Gli orti urbani in particolare, oltre a favorire un recupero del rapporto diretto con la terra e con il cibo, consentono di rispondere concretamente alla crisi climatica, alimentare ed economico-sociale.
Diversi comuni italiani e in particolare in Veneto hanno messo a disposizione appezzamenti da destinare ad orti urbani che sono andati a ruba.
Secondo l'Aiab promotrice della manifestazione annuale Biodomenica , in collaborazione con Coldiretti e Legambiente, un ragazzo italiano su quattro coltiva un orto bio.
Non sappiamo se ci siano in Italia regolamenti comunali che definiscano quali coltivazioni non sono permesse nei giardini antistanti le case, ma in Nord America alcuni "contadini urbani" non stanno avendo vita facile al momento.
Cominciamo dal caso che ha avuto un finale felice. Lo scorso anno la famiglia Oliveira di Toronto ha sostituito il prato davanti a casa con un bell'orto, invidiato dai vicini e molto amato dai loro quattro giovani figli.
La notizia è arrivata all'ufficio competente del comune di Toronto che, non condividendo il loro entusiasmo, ha inviato una notifica che intimava agli Oliveira di smantellare l'orto.
Editorialisti di giornali e media locali hanno dato ampio risalto alla vicenda con il risultato che la famiglia ha ottenuto messaggi di solidarietà da tutto il mondo e l'ufficio del comune è stato sommerso da lettere e telefonate di protesta.

Il mix tra copertura mediatica e il supporto ottenuto dalla gente ha fatto la differenza per la famiglia Oliveira perché, a partire da questa primavera, la città di Toronto sta riscrivendo l'ordinanza in modo da ampliare la varietà di piante e verde coltivabili e includere così anche le... verdure!.

Non è andato altrettanto bene, come potrete vedere dal video, a Julie Bass di Oak Park nel Michigan che ha una causa in corso con il comune per aver sostituito al prato delle aiuole coltivate ad orto. Se non provvederà a smantellarle come le è stato intimato, rischia 93 giorni di carcere.

Anche peggio è andata a Dirk Becker a cui è stato intimato dal comune di Lanztville, una cittadina di 3500 abitanti nella British Columbia di sospendere le coltivazioni biologiche di circa un ettaro di terreno in corso poiché non permesso dal regolamento della zona definita residenziale.

Non rimane che augurarsi che altri zelanti burocrati, intenti a mantenere lo status quo piuttosto che adattarsi ad una nuova realtà in cui sta diventando comune, come una volta, coltivare il proprio cibo,si arrendano al buon senso come è avvenuto a Toronto.

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