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venerdì 25 giugno 2010

Diamoci la mano il 26 giugno a "Hands Across the Sand"



Sabato 26 giugno, alle ore 12, migliaia di persone si daranno la mano per 15 minuti formando delle catene umane, delle simboliche barriere per fermare la fuoriuscita di petrolio. Sono oltre 800 gli eventi organizzati da Hands Across the Sand per dire no, negli USA, alle trivellazioni petrolifere in mare aperto e sì all'energia pulita. Si terranno manifestazioni in tutti i 50 stati americani, ma anche a livello internazionale in oltre 30 paesi da Auckland in Nuova Zelanda all'isola di Kauai, nelle Hawaii. La Fondazione Surfrider sostiene e organizza la giornata insieme ad una cinquantina di altre associazioni partner come Ocean Conservancy, Greenpeace, Friends of the Earth, ecc.
Le manifestazioni si svolgono nelle spiagge, nelle vicinanze di corsi d'acqua ma anche in città.
Hands Across the Sand è un movimento apartitico che si propone di contrastare le trivellazioni in alto mare che costituiscono una minaccia per le economie costiere e l'ambiente marino, convincendo legislatori statali, governatori, il Congresso e il presidente Obama a fermare i permessi concessi alle compagnie petrolifere.
Il movimento ritiene che l'America per avere un futuro sostenibile, abbia bisogno di una legislazione che preveda incentivi fiscali e sussidi per favorire lo sviluppo di industrie che producano energia pulita e rinnovabile.
La prima manifestazione di Hand Across the Sea è avvenuta in Florida il 13 febbraio scorso e ha visto la partecipazione di migliaia di persone in rappresentanza di 60 città e 90 spiagge che hanno unito le mani da Jacksonville a Miami Beach e da Key West to Pensacola Beach.
Il motivo della protesta, che ha radunato per l'occasione il più alto numero di persone contrarie alle perforazioni off-shore nella storia dello stato, è stata la revoca del divieto di trivellazione da parte del governo della Florida.

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