" Il blog di chi vuole ripensare l'usa e getta, trovare alternative sostenibili e condividerle con gli altri prendendosi cura del proprio territorio"


firma la petizione



mercoledì 26 maggio 2010

T.V.B. Ti Voglio Bere Junior nelle scuole della Circoscrizione 1 di Torino



Tra incontri e simulazioni - niente acqua per 3 ore!
“L’acqua è una delle risorse vitali che dobbiamo conservare con cura, e invece spesso la sprechiamo. Immaginate di passare anche un solo giorno senza acqua, immaginate che problema sarebbe”. Gian Piero Luongo, coordinatore della Commissione Ambiente della Circoscrizione I Centro Crocetta esordisce così davanti alla platea di bambini presenti alla festa del progetto nella sala della scuola Coppino. Qualche bambino alza la mano: “Lo abbiamo fatto!” Prego? “A casa, abbiamo fatto questo esperimento”, confermano i bimbi. Tre ore nella fascia serale, dalle 18.30, senza acqua: come esercizio eco-masochista esteso alle intere famiglie, per far toccare con mano quanto l’acqua sia preziosa. E anche scontata, a certe latitudini.Risultato? Alcune famiglie si sono rifiutate di partecipare: “Mia nonna ha detto che le serviva per cucinare, per bere e per lavarsi”. Altre si sono prestate a questa piccola-grande rinuncia temporanea. “Ho scritto su cartelli che l’acqua era fuori uso e abbiamo usato solo quella messa da parte in contenitori, anche se mio fratello all’inizio protestava. Insomma, abbiamo capito quanto siamo fortunati ad avere sempre l’acqua a casa girando la manopola”, scrive una bambina. “Io ci ho provato - confessa un altro –, ma non ci sono riuscito anche se ho cercato di fare del mio meglio: non ho fatto il bagno e la tata ha cucinato prima. Però a un certo punto ho dovuto tirare lo sciacquone”. Ecco alcune delle considerazioni raccolte in un cdrom dalle maestre Crea e Varetto della scuola Ricardi di Netro, presentato durante la festa e musicato da uno dei genitori (papà Matys), che sintetizza tutto il percorso laboratoriale realizzato in 11 classi elementari e medie del territorio all’interno del progetto T.V.B. Ti voglio bere Junior del Centro Studi Ambientali di Torino. “Abbiamo coinvolto più di duecento bambini, con due obiettivi fondamentali: promuovere il risparmio idrico, appunto, e valorizzare l’acqua del rubinetto, buona da bere”, dice Domenico Filippone, del Centro Studi.Una volta imparata la lezione, è toccato agli studenti trasformarsi in maestri, in ‘maestri dell’acqua’, per l’esattezza. “I bambini hanno rielaborato i contenuti realizzando poster e cartelloni sul tema, da mostrare a compagni, genitori e adulti”, spiegano la Dirigente Loredana Ferrero e la maestra Isabella Toffanello, della scuola Coppino. Tutti i lavori sono ospitati fino a lunedì 31 maggio all’interno della sede della Circoscrizione I (via Bertolotti 10), affinché un pubblico più vasto possa visionare fumetti, disegni, slogan, pubblicità-progresso e collage dedicati dai bambini all’oro blu. E c’è anche chi ha scelto un altro mezzo espressivo per comunicare quanto appreso: scenette teatrali sulla qualità dell’acqua del rubinetto: “Bevete l’acqua del rubinetto – dicono in coro i bambini della scuola elementare Rignon: è sicura, controllata, economica e comoda. Grazie acqua del rubinetto, ci hai salvati!”Per chi avesse avuto ancora remore, l’incontro del 20 maggio nella scuola Foscolo con la nutrizionista e dietologa Nicoletta D’Urso e l’esperto di consumo critico Paolo Bernardi non potevano lasciare dubbi: “L’acqua dell’acquedotto subisce un controllo doppio, da parte del gestore e da parte dell’Asl – spiega D’Urso -. A questo si aggiunge la garanzia del cloro, che evita contaminazioni, proteggendo l’acqua lungo le tubature. Ma in certi casi può creare problemi organolettici, legati all’odore. Soprattutto per questo motivo si comprano così tante bottiglie di acqua, che hanno però un notevole impatto sull’ambiente, tra cui i rifiuti: 200mila tonnellate all’anno di plastica”, aggiunge Bernardi. Un suggerimento facile facile per eliminare l’odore di cloro? Lo dà una spettatrice: “Io lascio l’acqua in una caraffa e a volte la tengo in frigo, così è più buona”. Gli esperti approvano: il cloro è volatile.Ma il calcare fa male?, chiedono ancora le mamme intervenute. “Questo della durezza dell’acqua è un problema che affligge tutte le massaie italiane, ma che riguarda solo le loro lavatrici. La durezza è il concentrato di sali di calcio e magnesio e all’organismo non causa danni: quello in eccesso si elimina”, conclude la nutrizionista. “Anzi - rilancia Bernardi – secondo l’Istituto Superiore di Sanità previene le malattie cardiovascolari”. Non resta che brindare, con l’acqua del rubinetto.

Fonte: comunicato stampa del Centro Studi Ambientali

Nessun commento:

Posta un commento